VI Congresso Internazionale di Slow Food
12 Nov 2012 | Italian
Si è chiuso la settimana scorsa il Sesto Congresso Internazionale di Slow Food che si è tenuto in concomitanza con il Salone del Gusto e Terra Madre 2012. Nei tre giorni di Congresso, i 650 delegati hanno ascoltato 90 interventi di delegati da oltre 50 diversi Paesi, in rappresentanza delle diverse culture e della globalità di questa organizzazione, presente oltre che in Italia –dove è nata – anche negli altri Paesi dell’Unione Europea, negli Stati Uniti, in Palestina e Israele, in 25 Paesi dell’Africa dalla Somalia al Senegal alla Repubblica Sud-Africana, in America Latina, in Australia e recentemente anche in Cina. Nelle parole di Carlo Petrini, che è stato rieletto presidente dell’associazione, «Il mondo ha parlato a Slow Food e Slow Food ha parlato al mondo».
Durante la sessione finale i delegati, provenienti da 95 Paesi diversi, hanno votato per eleggere gli organi di governo dell’associazione internazionale.
Lo statuto di Slow Food è stato modificato. Si è creato un nuovo Comitato Esecutivo, composto da sei persone che hanno il compito di mettere in pratica le decisioni politiche e strategiche elaborate dal Consiglio Internazionale. Clicca qui per la lista degli eletti negli organi direttivi di Slow Food.
Queste modificano rispecchiano l’evoluzione di Slow Food Internazionale negli ultimi anni, che ha visto una crescita esponenziale nel Sud del Mondo e in Paesi lontani dall’area in cui si era sviluppato originariamente. Il Consiglio Internazionale, l’organo dirigente, rappresenta ora il maggior numero possibile di Paesi, mentre in passato la rappresentanza era proporzionale al numero di soci. I 45 nuovi consiglieri arrivano da 30 paesi differenti. «Dobbiamo rappresentare la globalità del movimento includendo i progetti e le attività, indipendentemente dal numero di soci» ha dichiarato Petrini.
Nel suo intervento, ha ribadito la decisione di rafforzare la presenza di Slow Food in Africa, rilanciando il progetto dei “Mille Orti”. Ha sottolineato che Slow Food deve continuare a evolversi adattandosi ai nuovi contesti internazionali. «Dobbiamo avere la capacità di accogliere un Paese come la Cina, con una popolazione di quasi due miliardi di persone” ha detto. «Dobbiamo imparare a interagire con la complessità del mondo asiatico. Negli anni a venire, Slow Food deve continuare ad affermarsi come soggetto politico e continuare a lavorare per proteggere la biodiversità nel mondo. Continueremo a catalogare i prodotti della biodiversità agroalimentare a rischio di estinzione con l’Arca del Gusto». Infine, ha esortato i delegati: «Continuate a fare ciò che fate con allegria. Il divertente inizia ora, con Slow Food 2.0».
Paola Nano
Slow Food International
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