Slow Food parteciperà alla tavola rotonda sull’Igiene Alimentare organizzata dall’Unione Europea a Expo
09 Jun 2015 | Italian
Dessislava Dimitrova, Consigliere membro della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Coordinatrice di Slow Food in Bulgaria e Consigliere Internazionale per i Balcani, parteciperà alla tavola rotonda organizzata da DG SANTE (Direzione generale per la Sanità e Sicurezza alimentare della Commissione Europea) intitolata “Igiene e flessibilità per piccoli produttori alimentari. Perfettamente funzionanti?” che si svolgerà Venerdì 12 Giugno alle 13:00 al Padiglione dell’Unione Europea a Expo.
L’igiene alimentare e l’attuazione di misure di flessibilità per i piccoli produttori all’interno del Pacchetto Igiene sono due temi particolarmente importanti e attuali visto che molti produttori affrontano quotidianamente difficoltà legate a un’applicazione troppo severa del regolamento. Il Pacchetto Igiene è una legislazione comunitaria che copre tutte le fasi della produzione, lavorazione, distribuzione e vendita sul mercato del cibo destinato al consumo umano. Al fine di salvaguardare la diversità alimentare e per venire incontro ai bisogni dei piccoli produttori sono state incluse delle deroghe di flessibilità all’interno del Pacchetto. Quest’ultime permettono alla maggior parte delle tecniche di produzione tradizionali di sopravvivere, adattando il rigore alla tradizione. Secondo il principio di Sussidiarietà della legislazione, è compito degli Stati membri promuovere queste misure di flessibilità e incoraggiare la loro implementazione, essendo gli attori più adatti per trovare soluzioni appropriate in base alle condizioni locali.
Slow Food collabora da anni su questo tema con la Commissione Europea per permettere alla società civile di poter esprimere la propria opinione. Questo problema è particolarmente significativo nei paesi che sono appena entrati a far parte dell’Unione Europea o che sono impegnati nel processo di adesione. Secondo Dessislava Dimitrova nei Balcani, a seguito del processo d’integrazione in Europa, vengono imposte leggi sull’igiene alimentare troppo rigide senza l’applicazione di misure di flessibilità adeguate. I piccoli produttori locali stanno riscontrando grandi difficoltà ad adattarsi ai requisiti imposti, che implicano investimenti esagerati in quanto pensati per una produzione industriale su larga scala, e sono quindi costretti a lavorare illegalmente o a cessare definitivamente la loro attività. Per questo motivo Slow Food, attraverso la rete di Terra Madre Balcani e il progetto ESSEDRA, sta affrontando la questione da ormai tre anni.
ESSEDRA (Environmentally Sustainable Socio-Economic Development of Rural Areas) è un progetto co-finanziato dall’Unione Europea per mezzo di DG Enlargement e promosso da Slow Food, che ha l’obiettivo di accompagnare il processo di integrazione in Europa dei Balcani e della Turchia, attraverso un rafforzamento della società civile e della sua capacità di influenzare le politiche e promuovere modelli di sviluppo rurale sostenibile.
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Paola Nano, +39 329 8321285 [email protected]
Slow Food coinvolge milioni di persone che seguono la filosofia del cibo “buono, pulito e giusto”; una rete composta da appassionati, chef, esperti, giovani, produttori, pescatori e accademici in più di 158 Paesi. Tra loro, 100,000 soci appartenenti a 1,500 gruppi locali, che contribuiscono al finanziamento dell’associazione tramite la quota d’iscrizione e partecipano ai numerosi eventi organizzati sul territorio. Ai soci si aggiungono le 2500 comunità del cibo di Terra Madre impegnate in una produzione agroalimentare sostenibile e di piccola scala.
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