Slow Food a Barcellona
30 Apr 2008 | Italian
Riportare l’attenzione sulla questione agroalimentare, in particolare sui rischi legati agli ogm e alla perdita di biodiversità, e incrementare la rete associativa in Spagna. Sono questi gli obiettivi della partecipazione di Carlo Petrini, presidente di Slow Food, a BioCultura, la più importante fiera spagnola sul biologico che si terrà a Barcellona dall’8 all’11 maggio (Palau Sant Jordi, www.biocultura.org).
Ricco il programma di eventi ai quali Carlo Petrini interverrà domenica 11 maggio, a cominciare da quello in cui descriverà la filosofia associativa (ore 13, Sala 1). Dai primi passi, con la proposta di un’alternativa alla società del fast food a fine anni ’80, a oggi, associazione eco-gastronomica che conta 86 mila soci in 130 Paesi e che propone il cibo buono, pulito e giusto come strumento per favorire la biodiversità e un’agricoltura equa e sostenibile.
Subito dopo, Petrini parteciperà all’incontro La stevia, la planta que las multinacionales de los edulcorantes pretenden ocultar (ore 14, Sala 1), insieme a Josep Pàmies, produttore biologico e leader del Convivium Slow Food di Balaguer. In quest’occasione, l’associazione spagnola presenterà il manifesto a sostegno della stevia. Gli estratti di questa pianta, originaria del Paraguay, hanno un potere dolcificante 200 volte superiore a quello dello zucchero, senza tuttavia fornire alcuna caloria o alterare i livelli di glucosio nel sangue. Attualmente, verificati gli effetti della pianta sull’uomo, la Fao e l’Oms hanno inserito la stevia in una lista momentanea di commercializzazione, in attesa del definitivo passaggio nel Codex Alimentarius. I suoi estratti, utilizzati da secoli dagli indigeni sudamericani e molto diffusi in Giappone, si possono acquistare solo in erboristeria negli Stati Uniti, mentre in Europa, tranne che in alcuni Paesi, non se ne ammette la vendita. La commercializzazione della pianta determinerebbe contraccolpi significativi all’industria dei dolcificanti, dominata dai produttori di zucchero e di altri edulcoranti sintetici.
La storia, le caratteristiche e gli utilizzi della stevia in cucina saranno al centro di un Laboratorio del gusto durante il prossimo Salone Internazionale del Gusto, a Torino dal 23 al 27 ottobre. Negli stessi giorni, alla terza edizione di Terra Madre cuochi e produttori di stevia del Paraguay potranno discutere delle possibilità di commercializzazione del dolcificante.
Nel pomeriggio lo stesso Pàmies presenterà la campagna Som lo que sembrem (ore 18, Sala 2), in favore della proposta di legge di iniziativa popolare per una Catalogna libera da ogm (www.somloquesembrem.org).
Quasi raggiunte le 50 mila firme necessarie per presentare la proposta, anche se la piattaforma che la sostiene, di cui fa parte Slow Food in Spagna, mira a raccoglierne molte di più così da rappresentare un più ampio fronte di dissenso agli ogm.
La Spagna, fino all’ingresso della Romania nell’Ue, è stato l’unico Paese in cui gli ogm potevano essere coltivati su vasta scala. Dal 1998 le colture gm sono aumentate esponenzialmente, soprattutto in Catalogna e Aragona, le regioni con le più ampie estensioni di campi sperimentali.
L’associazione Slow Food in Spagna è cresciuta di circa un terzo nell’ultimo anno. Attualmente conta 1200 soci e 20 Convivia. Quaranta prodotti agroalimentari spagnoli sono inseriti nell’Arca del Gusto, un catalogo delle eccellenze gastronomiche a rischio di estinzione, e 9 di questi sono diventati Presìdi, progetti mirati sul territorio per aiutare i produttori a rilanciarne la commercializzazione. A Terra Madre 2008 saranno presenti oltre 170 partecipanti provenienti dalla Spagna, tra rappresentanti delle Comunità del cibo, cuochi e giovani (www.terramadre.org).
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