Slow Fish, atto terzo

04 May 2007 | Italian

È stata inaugurata stamattina la terza edizione di Slow Fish, manifestazione dedicata al mondo ittico e alle sue problematiche organizzata da Slow Food e Regione Liguria, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Alla conferenza stampa di apertura dell’evento, in corso da oggi fino al 7 maggio, erano presenti il Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro, Claudio Burlando, Presidente della Regione Liguria, Marina Dondero, Assessore all’Agricoltura della Provincia di Genova, Giuseppe Pericu, Sindaco della Città di Genova, Pierluigi Vinai, Vice-Presidente della Fondazione Carige, Paolo Odone, Presidente della Camera di Commercio di Genova, Paolo Lombardi, Presidente della Fiera di Genova, Carlo Petrini, Presidente Slow Food.

Dopo i saluti e i ringraziamenti del presidente della Fiera di Genova ha preso la parola il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando che ha voluto sottolineare come il tema ambientale sia ormai entrato prepotentemente in questa manifestazione: «Slow Fish pone al centro la salvaguardia dei nostri mari e fiumi, in una prospettiva di qualità delle produzioni ittiche. E questa attenzione di Slow Food per la qualità agroalimentare viene sposata completamente dalla Regione Liguria. La nostra terra, per la sua conformazione, non può competere con i grandi numeri di chi utilizza metodi di agricoltura o di pesca industriali e sfrutta il mare in maniera indiscriminata, ma è vocata a produzioni che mettono in risalto le peculiarità del territorio, come i Presìdi Slow Food. Una politica che paga, visto che tre anni fa gli addetti al settore ittico e agricolo erano 9600, oggi sono cresciuti sino ad arrivare a 14 000. Per questi motivi la Liguria vuole nel suo territorio un’Università di Scienze Gastronomiche e lancia una sfida: riuscire a ruinire nel 2008 a Genova tutti i ministri dell’ambiente, dell’agricoltura e della pesca europei per discutere e affrontare l’emergenza ambientale che stiamo vivendo. Speriamo di poter realizzare questo evento di grande impatto politico».

È stata poi la volta del presidente di Slow Food Carlo Petrini che, ricollegandosi a quanto detto da Burlando, ha lanciato un messaggio molto preciso: «Non possiamo preoccuparci solo dei diritti dell’uomo, ma anche dei diritti della terra, dei mari, delle piante e degli animali. Con le sue manifestazioni Slow Food vuole conciliare il messaggio etico ambientalista con le prospettive economiche che si aprono attraverso l’evento fieristico. L’elemento della tutela della biodiversità e degli ecosistemi è diventato prioritario rispetto all’elemento commerciale e gastronomico. A Slow Fish la maggior parte degli spazi è dedicata all’educazione e alla tutela, proprio per far nascere un nuovo modello di economia. Un’economia che assuma il concetto del limite, che non vuol dire rinuncia, ma armonizzarsi ai ritmi del pianeta nello sfruttamento delle sue risorse, nella produzione agricola, nella pesca, nell’uso di energia. Se seguiremo questa strada entreremo in un’era di gioia e cominceremo a capire ad esempio che il sole è più importante del petrolio degli sceicchi. Spero che da Genova, con Slow Fish, esca questo messaggio».

Il ministro Paolo De Castro ha poi chiuso la serie di interventi sottolineando la necessità di tutelare il mare, risorsa fondamentale per il nostro paese. Per far ciò serve una cultura legata all’ambiente, ed è proprio quello che sta facendo Slow Fish, ha spiegato il ministro, che ha concluso ricordando la grande esperienza di Terra Madre 2006; la maggiore attenzione nei riguardi della tradizione, delle specifiche diversità delle comunità e del rispetto del pianeta secondo De Castro non potrà che far bene a tutto il settore dell’agroalimentare.

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