SALONE DEL GUSTO / TERRA MADRE – Inaugurata la terza edizione di Terra Madre
23 Oct 2008 | Italian
Moltissime personalità internazionali, diversi rappresentati delle istituzioni politiche e di Slow Food sono intervenuti alla cerimonia di apertura di Terra Madre, l’incontro internazionali delle comunità del cibo, svoltosi oggi pomeriggio al Palasport Olimpico di Torino.
Carlos Lopes, assistente di Ban Ki-Moon, ha letto un messaggio del segretario generale dell’Onu il quale, augurando grande successo alla manifestazione, ha ringraziato Terra Madre per aver aderito alla “partnership globale per il cibo”, una task force di alto livello che punta a dare una risposta globale esaustiva e coordinata alla crisi alimentare mondiale, e che è costituita, oltre che dalle Nazioni Unite, dai Paesi donatori, dalla società civile e dal settore privato.
Attraverso un video, Carlo d’Inghilterra, ricordando con affetto l’accoglienza riservatagli durante la prima edizione di Terra Madre nel 2004, ha definito Carlo Petrini «uno dei suoi eroi». Ha poi ribadito il suo no all’utilizzo degli ogm; quel che occorre è invece «migliorare le tecniche sostenibili che lavorano in armonia con la natura». Altri argomenti cardine che secondo il Principe andrebbero affrontati, sono l’aumento della popolazione e i cambiamenti climatici. Citando il rapporto Onu su Agricoltura, conoscenza, scienza e tecnologia, ha dichiarato che «i saperi tradizionali e locali costituiscono un ampio regno di pratiche accumulate e di capacità di creare conoscenze, necessario se vogliamo raggiungere l’obiettivo della sostenibilità e dello sviluppo».
Per Sam Levin, studente della Monument Mountain Regional High School che ha raccontato con grande entusiasmo il suo Progetto Germoglio, una forma di orto scolastico che ha coinvolto un numero sempre più ampio di studenti in Massachusetts, Terra Madre è «l’incredibile inizio di una potente rivoluzione». Una rivoluzione che può raggiungere il suo compimento soltanto con il coinvolgimento dei giovani, «la generazione che riconcilierà il genere umano con la Terra».
Per Tewolde Berhan Gebre Egziabher, direttore generale dell’autorità etiope per la protezione ambientale, vista la crisi dell’agricoltura industriale in Asia, Europa e America, l’agricoltura di sussistenza africana potrebbe diventare un riferimento da cui partire per intensificare la produzione globale di cibo compatibilmente con la salute della terra: «La forza dei continenti più recentemente abitati si combinerà col patrimonio di conoscenze pratiche e saggezza degli abitanti del vecchio continente originario per rendere l’impatto umano nella biosfera sostenibile per sempre».
Paolo Di Croce, segretario di Slow Food Internazionale, ha sottolineato che: «I giovani sono il futuro della mission di Terra Madre. È per questo motivo che quest’anno abbiamo coinvolto 943 studenti provenienti da tutto il mondo. Terra Madre si è inoltre aperta alla musica, perché è lavoro, ma anche festa. La presenza dei produttori di fibre naturali vuole porre l’attenzione sulla questione del settore tessile». Di Croce ha inoltre ricordato come negli ultimi quattro anni siano stati organizzate diverse edizioni di Terra Madre a livello nazionale e regionale, in Brasile, Svezia, Olanda, Kenya, che hanno dato vita a diversi progetti di solidarietà e cooperazione tra paesi.
Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino, ha dichiarato che «Terra Madre è una magia, in grado di realizzare un incontro con la terra e con i contadini in una città ancora fondamentalmente industriale. In grado di portare alla riscoperta di un rapporto ancestrale tra l’uomo e la terra. Questo, però, non deve far pensare all’agricoltura come a una fase arcaica e antica, ma a qualcosa di profondamente moderno. Il ritorno all’economia reale è la risposta alla crisi attuale. Due i sogni che il sindaco condivide con la platea di Terra Madre: realizzare un mercato rionale con i prodotti delle comunità piemontesi di Terra Madre e una mensa scolastica con le materie prime del territorio. «Il senso di Terra Madre – aggiunge il sindaco – è quello di ricordarci che siamo un incrocio tra natura e cultura, e che ridefinire il nostro rapporto con la natura è l’unico modo per salvare l’umanità».
Alice Waters, Vicepresidente di Slow Food, dopo aver presentato il video di Carlo d’Inghilterra, ha affermato che: «Questo è il momento giusto perché i leader americani affrontino il problema alimentare mondiale. È tempo compiere un atto simbolico, ad esempio realizzare un orto davanti alla Casa Bianca, come ha fatto il sindaco di San Francisco davanti al suo municipio».
Vandana Shiva, Vicepresidente di Slow Food Internazionale e presidente dell’associazione Navdanya, ha affermato con toni decisi: «Siamo nel mezzo di tre crisi – finanziaria, ambientale e alimentare – perché siamo governati dal desiderio di ricchezza. I cinque giganti della genetica vorrebbero controllare la distribuzione di cibo nel mondo, ma noi ci auguriamo che questo non accada mai. Ci auguriamo che crolli il sistema attuale secondo cui tutto è merce, anche l’acqua, anche le persone: ci sono cose, come i semi e la terra, che non possono essere considerati come merce». Vandana Shiva ha poi invitato i contadini africani ad andare nella regione indiana del Punjab per vedere un esempio di agricoltura “virtuosa”: «Voi siete “tentati” da pesticidi e ogm, che però creano disastri ambientali e non è vero che sono in grado di produrre più cibo». Dall’inverno del 2008, l’associazione Navdanya promuoverà in India una campagna contro la biopirateria.
Carlo Petrini, presidente Slow Food, ha concluso la cerimonia ricordando che l’agricoltura non è solo un comparto economico ma è visione olistica, rispetto dell’ambiente, convivialità. A proposito della crisi economica, per il Presidente, «non si tratta di una crisi passeggera: è storica e sarà lunga. Siamo preoccupati ma sentiamo anche che era ora che finisse la vergogna delle speculazioni. Questa crisi porterà ad avere più rispetto per l’economia reale, l’agricoltura, l’artigianato. Terra Madre non è come qualcuno crede un incontro pacifico di un’umanità povera e marginale, ma un insieme di persone che costituisce la più grande multinazionale virtuosa del cibo».
Scarica i discorsi integrali:
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