In Mauritania cresce la comunità di produttori di sale marino naturale della Baia dell’Etoile

16 Jun 2016 | Italian

Grazie al progetto di Salicoltura Solare Sa.Sol.No oggi 36 produttori, principalmente donne, hanno già raccolto circa 35 tonnellate di sale marino di qualità

Si tratta della tappa conclusiva del progetto di salicoltura solare a Nouadhibou (Sa.Sol.No), nato dalla stretta collaborazione tra Slow Food, Mauritanie2000 e l’Associazione francese UNIVERS-SEL. Il progetto, cofinanziato dall’Unione europea, è iniziato nel febbraio 2014 al fine di promuovere la produzione di sale marino di qualità e generare reddito per i piccoli produttori della regione di Nouadhibou, in Mauritania.

Oggi 36 produttori – prevalentemente donne – lavorano su una superficie di due ettari nella Baia dell’Etoile, un’area protetta a 10 km a nord di Nouadhibou. Durante l’ultimo periodo di produzione (ottobre-marzo) hanno raccolto circa 35 tonnellate di sale, seguendo un disciplinare ben definito che garantisce salubrità e qualità organolettica del prodotto.

Serena Milano, segretario generale della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, ha dichiarato: “I risultati del progetto Sa.Sol.No hanno superato le aspettative iniziali. Lo sviluppo di un’attività secondaria ma interamente sostenibile da un punto di vista economico, ambientale e sociale è significativo per questa regione della Mauritania, dove il sale è un ingrediente fondamentale nei processi di lavorazione del pesce. Il progetto è stato inoltre contraddistinto dal ruolo cruciale delle donne nella produzione e siamo convinti che possa fungere da esempio e stimolo per altre attività in futuro.”

L’idea di creare una salina locale, formare i produttori e produrre sale artigianale di qualità risale al 2006, anno della nascita del Presidio della bottarga di muggine delle donne Imraguen. Allora, le donne importavano il sale per la lavorazione della bottarga dalla Spagna o raccoglievano un sale non adatto agli standard di sicurezza igienica nei dintorni di Nouadhibou.

Il progetto Sa.Sol.No ha concentrato sforzi e risorse sugli aspetti tecnici legati alla produzione del sale, ottenendo in due anni risultati concreti e tangibili:

  • Ha portato alla scoperta e all’utilizzo di una risorsa naturale del territorio, valida dal punto di vista organolettico e qualitativo tanto quanto i prodotti europei precedentemente importati.
  • Ha contribuito al cambiamento culturale e sociale delle donne coinvolte che si sono mostrate aperte e interessate a sviluppare un’attività generatrice di reddito e di autonomia.
  • Ha sviluppato tecniche e metodologie che, oltre a essere completamente sostenibili, sono semplici e facili da replicare.

Sono disponibili foto della comunità del sale della Baia dell’Etoile: http://bit.ly/1PtlCMR

Per ulteriori informazioni contattare l’Ufficio Stampa Slow Food Internazionale:

[email protected] – Twitter: @SlowFoodPress

Paola Nano, +39 329 8321285, [email protected]

Ester Clementino, [email protected]

Giulia Capaldi, [email protected]

Slow Food è un’organizzazione internazionale che s’impegna affinché tutti possano conoscere e apprezzare il buon cibo: buono per chi si nutre, per chi coltiva e per l’ambiente. Slow Food coinvolge oltre un milione di appassionati, chef, esperti, giovani, produttori, pescatori e accademici in 160 Paesi. Tra loro, 100,000 soci appartenenti a 1,500 gruppi locali, che contribuiscono al finanziamento dell’associazione tramite la quota d’iscrizione e partecipano ai numerosi eventi organizzati sul territorio. Ai soci si aggiungono le 2400 comunità del cibo di Terra Madre impegnate in una produzione agroalimentare sostenibile e di piccola scala.

 

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