Manifesto Slow Food in difesa dell’olivicoltura italiana
09 Apr 2011 | Italian
Scarica qui il Manifesto:
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Oggi al Vinitaly Slow Food Italia ha presentato il Manifesto in difesa dell’olivicoltura italiana. L’incontro è stato anche occasione per anticipare l’uscita della Guida agli Extravergini 2011, nelle librerie il 4 maggio, in cui sono recensite 762 aziende per 1100 oli.
Il Manifesto pone un problema molto importante su “L’industrializzazione della coltura (impianti superintensivi, meccanizzazione spinta) che ha reso gli oli italiani di eccellenza non competitivi, relegandoli ai margini di un mercato in cui prevale l’offerta di grandi quantità di prodotto a basso prezzo perché di bassa qualità. Per mantenere in vita l’olivicoltura italiana di qualità occorre invece puntare sull’altissimo valore che questa produzione possiede in termini ambientali, nutrizionali, salutistici, di paesaggio, di turismo, di cultura.
Diego Soracco, curatore della Guida agli Extravergini, ha parlato del patrimonio genetico italiano degli ulivi, fatto di secoli di storia, biotipi che esprimono a pieno tutto il territorio nazionale. Un tesoro da tutelare e conservare contro l’industrializzazione dell’agricoltura.
Dario Ferro, vicecuratore della guida, ha sottolineato il grosso sforzo di Slow Food sul settore olivicolo. L’associazione infatti mette in campo, oltre alla guida, Master su tutto il territorio e laboratori di degustazione alle manifestazioni, Slow Fish in programma a Genova dal 27 al 30 maggio.
Roberto Burdese, presidente Slow Food Italia, chiudendo l’incontro ha lanciato un appello per tutti coloro che vorranno sostenere i contenuti del documento: «Selezioneremo una serie di eventi organizzati da Slow Food per promuovere il manifesto, a partire dalla Festa dell’agricoltura locale e dei 25 anni dell’associazione Slow Food Italia, il 18 giugno, quando in 300 piazze della penisola inviteremo quanti vorranno appoggiare l’iniziativa firmando il manifesto».
Il Manifesto si compone di 7 punti che qui elenchiamo:
• noi affermiamo che •
l’olio è un prodotto agricolo e come tale è subordinato alla/e varietà coltivata/e, alle peculiarità dei terreni e dei climi, alle tecniche produttive che ne influenzano e ne sanciscono l’individualità. Quindi è nel luogo di produzione agricola, inteso come territorio, che si deve svolgere l’intero ciclo di filiera, dall’oliveto alla bottiglia, all’interno di un sistema di relazione tra olivicoltori e frantoiani.
• facciamo appello •
a che la filosofia produttiva e di consumo privilegi la qualità e l’origine, unico modo per distinguere i nostri oli dal prodotto anonimo e omologato che domina il mercato italiano dell’extravergine. Solo così la grande biodiversità di cui è costituita l’olivicoltura italiana può risultare vincente.
• vogliamo •
difendere un’olivicoltura attenta alla tutela dell’ambiente e del paesaggio (non si può alienare un capitale così importante e simbolico) e capace di valorizzare il ricco patrimonio varietale del nostro Paese.
• affermiamo •
che gli oli extravergini devono essere organoletticamente pregevoli, in grado di valorizzare le differenze varietali, indissolubilmente legati alle origini e quindi al territorio di provenienza. I parametri di qualità per “l’olio agricolo” non possono essere legati solo a risultanze analitiche, ma dovranno comprendere attributi che riguardano il tracciamento della storia produttiva dell’olio lungo la filiera.
• ci impegniamo •
attraverso l’attività educativa e la comunicazione a sviluppare e/o ricostruire la cultura dell’olio, in linea con i concetti sopra espressi.
• invitiamo •
tutti coloro che utilizzano quotidianamente l’olio (dai cuochi alle massaie, alle mense scolastiche, agli ospedali…) a sostenere le ragioni di questo manifesto, ponendo in essere abitudini di acquisto consapevoli, che distinguendo tra prodotto industriale e prodotto agricolo favoriscano quest’ultimo.
• noi saremo •
al fianco dei produttori che vorranno attivarsi in difesa di una produzione etica che sappia valorizzare il ruolo e il prodotto dell’olivicoltura italiana con le sue molteplici identità territoriali.
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