Le piccole produzioni casearie e l’Europa

03 Aug 2015 | Italian

A Cheese 2015 si discute su come coniugare il rispetto delle normative igieniche europee e la tutela dei saperi e delle tradizioni locali.

L’igiene alimentare e l’attuazione di misure di flessibilità per i piccoli produttori all’interno del Pacchetto Igiene dell’Unione Europea sono argomenti particolarmente importanti e attuali visto che molti produttori affrontano quotidianamente difficoltà legate a un’applicazione troppo severa del regolamento. Come si può proteggere un formaggio tradizionale a latte crudo garantendo al tempo stesso la sicurezza dei consumatori?

Se ne parlerà a Cheese 2015 – dal 18 al 21 settembre 2015 a Bra (Italia) – durante la conferenza Le piccole produzioni casearie e l’Europa, lunedì 21 settembre alle ore 15 presso la Casa della Biodiversità. 

Il Pacchetto Igiene è una legge europea che copre tutte le fasi della produzione, lavorazione, distribuzione e vendita sul mercato del cibo destinato al consumo umano.

In alcuni Paesi però – e in particolare in quelli candidati a far parte dell’Unione Europea – la rigida applicazione degli standard europei in materia di sicurezza alimentare sta schiacciando le piccole produzioni, costringendole fuori dal mercato. In Turchia e Macedonia, ad esempio, il pacchetto europeo sull’igiene alimentare è soggetto a varie interpretazioni, ma il modus operandi delle autorità sanitarie predilige scelte dure, imposizioni che chiedono ai produttori una standardizzazione degli spazi e dei processi di produzione, cancellandone completamente l’artigianalità e l’autenticità. I piccoli produttori locali stanno riscontrando grandi difficoltà ad adeguarsi ai requisiti imposti, che implicano ingenti costi da sostenere nonché una semi-industrializzazione delle loro produzioni.

Nell’ambito di un progetto Erasmus Plus coordinato dall’università turca di Ardahan, Slow Food Italia sta collaborando con la rete di casari artigianali Qué Red (Spagna), Slow Food Bitola (Macedonia), e l’associazione Bogatepe (Turchia). L’obiettivo del progetto è tutelare le piccole produzioni casearie turche e macedoni, proponendo esempi di flessibilità atti a favorire una transizione verso il mondo delle normative igienico-sanitarie calibrata sui piccoli produttori artigianali. Attraverso lo scambio di buone prassi e la condivisione di esempi virtuosi, Slow Food vuole dimostrare che è possibile preservare le produzioni tradizionali a latte crudo e garantire al tempo stesso la sicurezza dei consumatori.

Alla conferenza a Cheese di lunedì 21 settembre parteciperanno: Remedios Carrasco, coordinatrice di Qué Red (Red Española de Queserías de Campo y Artesanas); Angel Nepomuceno, ispettore per i controlli sanitari ufficiali in Spagna, Emanuela Ceruti, produttrice e referente dei produttori del Presidio Slow Food del Macagn, Elena Karovska, di Slow Food Bitola, coordinatrice del progetto Erasmus Plus per la Macedonia; Ilhan Koçulu, produttore del Kars Gravyeri, formaggio prodotto e consumato nella Turchia orientale, dove le vacche da latte pascolano a un’altitudine di 1800 metri. Il Kars Gravyeri è oggi a rischio di estinzione a causa della sempre più diffusa meccanizzazione del processo di caseificazione, della diminuzione delle popolazioni di razze bovine autoctone e delle rigide normative dell’Unione europea. 

Tra i formaggi turchi in pericolo a causa di regole iperigieniste potrete conoscere a Cheese, oltre al Kars Gravyeri di Bogatepe, il Formaggio a frangia turkmeno (Türkmen saçak peyniri), uno dei più antichi formaggi nella zona del Caucaso. Tra i macedoni, invece: i Formaggi d’alpeggio di Mavrovo Reka, tra cui il Kashkaval di pecora sharplaninska, il Bieno sirenje, la cui produzione risale ai tempi dell’impero ottomano e il Belo sirenje, o formaggio bianco, che viene prodotto nel Parco Nazionale di Mavrovo, nella zona occidentale della Macedonia. In questa regione, fortemente penalizzata dall’abbandono delle attività economiche e dall’emigrazione della popolazione, la tradizione di produrre formaggi di alpeggio rappresenta un’attività economica importante strettamente legata all’identità locale.

Cheese è possibile grazie all’impegno di aziende che credono nel futuro del settore lattiero-caseario di qualità, tra queste citiamo gli Official Partners: Consorzio Parmigiano Reggiano, Lurisia, Pastificio Di Martino, Radeberger Gruppe Italia.  

Dal 18 al 21 settembre 2015 a Bra (Italia) si tiene la decima edizione di Cheese, manifestazione internazionale a cadenza biennale, dedicata alle forme del latte che ha dato il via a una rete internazionale di casari e artigiani.

 

Per ulteriori informazioni contattare l’Ufficio Stampa Slow Food Internazionale:

Paola Nano, +39 329 8321285 [email protected]

Città di Bra: Raffaele Grillo – Elena Martini +39 0172 438278, [email protected]
 www.slowfood.itwww.comune.bra.cn.it

 

Slow Food coinvolge milioni di persone che seguono la filosofia del cibo “buono, pulito e giusto”; una rete composta da appassionati, chef, esperti, giovani, produttori, pescatori e accademici in più di 150 Paesi. Tra loro, 100,000 soci appartenenti a 1,500 gruppi locali, che contribuiscono al finanziamento dell’associazione tramite la quota d’iscrizione e partecipano ai numerosi eventi organizzati sul territorio. Ai soci si aggiungono le 2000 comunità del cibo di Terra Madre impegnate in una produzione agroalimentare sostenibile e di piccola scala.

 

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