L’Alleanza Slow Food dei Cuochi al servizio della biodiversità e contro la standardizzazione dei nostri piatti

14 Mar 2019 | Italian

Dall’inizio del 2018 sono 40 i cuochi che sono entrati a far parte della rete svizzera dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi, unendosi così a un migliaio di altri colleghi in tutto il mondo. Il progetto ha come principale obiettivo di promuovere una gastronomia e una ristorazione a sostegno della piccola produzione e dell’agricoltura locale per salvaguardare, attraverso prodotti che rischiano di scomparire, tradizioni e saperi legati al mondo del cibo.

Un altro obiettivo dell’iniziativa è ovviamente quello di fare (ri)scoprire al pubblico questi prodotti proponendo esperienze gustative d’eccezione.

Qual è il ruolo dei cuochi nella tutela della biodiversità agroalimentare? In quanto indiscussi interpreti d’eccellenza del loro territorio, hanno la capacità di valorizzare i prodotti locali grazie ai loro saperi e alla loro creatività, portando alla ribalta i «guardiani della biodiversità», ovvero i piccoli produttori, gli artigiani, i trasformatori e i punti vendita diretti.

«La cultura della gastronomia nasce al momento dell’acquisto» spiega Tanja Buesser del ristorante Schäffli di Uznach e membro dell’Alleanza dei Cuochi. «Abbiamo abbandonato le pratiche di una volta lasciando spazio all’industrializzazione» aggiunge Marie Nydegger del ristorante Fleurs de Marie di Ginevra.

Slow Food Svizzera considera la ristorazione un settore strategico fondamentale per diffondere il suo messaggio universale a favore di un cibo «buono, pulito e giusto». «L’Alleanza dei Cuochi offre ai piccoli produttori nuovi sbocchi grazie alla creazione di una rete nazionale di cuochi responsabili. Entro la fine del 2020 vorremmo estenderla a un centinaio di membri» afferma Alexandre Fricker, direttore di Slow Food Svizzera.

Come diventare Cuoco dell’Alleanza

In generale, i Cuochi dell’Alleanza devono dimostrare un interesse per il territorio e dare la priorità ai prodotti regionali. Inoltre, devono inserire almeno tre prodotti dei Presìdi svizzeri (progetti per la salvaguardia dei prodotti) nei loro menu, facendovi figurare anche il nome dei produttori allo scopo di offrire loro visibilità. I prodotti dei Presìdi e dell’Arca del Gusto devono essere segnalati con i rispettivi loghi (vedi sotto).

Cosa sono i prodotti Presìdi e Arca del Gusto?
Slow Food ha creato i progetti Presìdi e Arca del Gusto con l’obiettivo di promuovere la biodiversità agroalimentare. Attraverso queste iniziative, l’associazione sostiene le produzioni di qualità che rischiano di scomparire, protegge regioni ed ecosistemi unici, salvaguarda tecniche e pratiche tradizionali e tutela la fauna e la flora autoctone.

Tessere una rete che unisca cuochi, produttori e consumatori
L’Alleanza dei Cuochi Slow Food Svizzera non è un semplice marchio, quanto piuttosto una rete che riunisce cuochi, produttori e consumatori. Per creare e rafforzare questa rete a livello locale, Slow Food Svizzera organizza eventi d’incontro tra questi attori e sostiene i cuochi nella realizzazione del progetto. A questo scopo, ogni sede regionale («Condotta») dell’associazione ha nominato una persona responsabile per accompagnare i cuochi e metterli in contatto con i produttori locali e i Presìdi.

I ristoranti che partecipano al progetto espongono la vetrofania e il Manifesto dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi al fine di informare i clienti e segnalano nel menu i prodotti Slow Food utilizzati apponendo il logo accanto al piatto corrispondente. Inoltre, formano il personale di sala affinché possa farsi portavoce dei valori di Slow Food e mettono a disposizione della clientela, sui tavoli o all’interno dei menu, materiale informativo sull’Alleanza.

Contatti:
Alexandre Fricker, direttore Slow Food CH 079 214 31 32 [email protected]
Estèle Geiger, capoprogetto Alleanza dei Cuochi 079 552 77 85 [email protected]

Ufficio Stampa Internazionale Slow Food: [email protected]

Slow Food è un’organizzazione internazionale radicata sui territori che promuove il cibo buono, pulito e giusto per tutti: buono perché sano oltre che piacevole dal punto di vista organolettico; pulito perché attento all’ambiente e al benessere animale; giusto perché rispettoso del lavoro di chi lo produce, lo trasforma e lo distribuisce.

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