La carne può diventare slow?

17 Sep 2002 | Italian

Giovedì 24 ottobre (ore 11.30), all’interno dello spazio Coop, Slow Food organizza un importante convegno internazionale dedicato al tema della carne

Intervengono
Eric Schlosser, Usa autore del best seller internazionale “Fast food Nation”, il più forte atto d’accusa mai scritto contro la mc’donaldizzazione del mondo;

Pietro Bevilaqua, Italia, docente presso l’Università La Sapienza di Roma, autore di numerosi testi scientifici sui problemi dell’agricoltura;

Patrick Brady, Irlanda Presidente, dell’Associazione “Craft Butchers of Ireland”

Sergio Capaldo, Italia Direttore dell’Associazione “La Granda” e responsabile zootecnico Slow Food

Claudio Mazzini, Direttore Qualità CoopItalia

Introduce e coordina il dibattito
Piero Sardo
Responsabile Slow Food per i prodotti tipici

“Nessuna società del passato, per quanto povera e ossessionata dalla fame, era riuscita a immaginare e realizzare l’inferno cui oggi sono confinati gli animali un tempo detti domestici”. Così scrive lapidariamente Piero Bevilaqua, ordinario di storia contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, nel suo bellissimo testo “La mucca è savia”. Il libro coglie a pieno la centralità, addirittura la drammaticità, delle problematiche legate all’allevamento animale e al consumo di carne.

Fare chiarezza su questi temi è fondamentale per capire quale tipo di agricoltura pensiamo e vogliamo per il nostro futuro. Da tempo Slow Food ha dato vita ad iniziative e progetti in grado di prefigurare un modo diverso, eco-gastronomico di allevare animali, tutelare le razze autoctone, informare i consumatori.

Il Presidio della carne Piemontese, partito nel 1999 grazie all’intuito del veterinario Sergio Capaldo, responsabile del settore carni di Slow Food, ha rappresentato una sorta di progetto pilota concepito molto tempo prima che eplodesse il caso della mucca pazza. Questo Presidio ha sperimentato con successo la possibilità di allevare gli animali con alimenti sani e naturali (senza ormoni, senza mangimi, senza insilati) e, via via molti altri progetti hanno cercato di dare risposte credibili alla nuova sensibilità dei consumatori: i Presìdi delle galline piemontesi, del cappone di Morozzo, del pollo del Valdarno, della vacca Modicana, della Chianina, della vacca Romagnola, della Sardo-Modicana, dei suini neri dei Nebrodi, della Cinta Senese, della Mora Romagnola…

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