INAUGURATA OGGI LA SECONDA SEDE DELL’UNIVERSITÀ DI SCIENZE GASTRONOMICHE A COLORNO (PARMA)
01 Jul 2005 | Italian
È stato ufficializzato oggi il secondo atto della costituzione dell’Università di Scienze Gastronomiche: alla sede di Pollenzo-Bra (Cuneo), già attiva dall’anno accademico 2004/2005, si affianca ufficialmente la sede di Colorno, che dovrà ospitare uno dei due bienni di specializzazione per chi ha completato il triennio base di studi, ed è già attiva nell’ambito dell’offerta formativa con due Master post lauream: il Master in Food Culture – communicating quality products e il Master in Scienze Gastronomiche e Prodotti di Qualità.
Presenti all’inaugurazione Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte, e Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia Romagna.
Dopo il saluto del Sindaco di Colorno, Stefano Gelati, che ha sottolineato come il palazzo Farnese, residenza estiva di Maria Luigia d’Austria, oggi sede anche di questa prestigiosa università, abbia riacquistato un ruolo centrale nella vita del paese, è intervenuto Costantino Monteverdi, Assessore allo sviluppo e miglioramento dei servizi amministrativi ai cittadini, in rappresentanza della Città di Parma. «Un’altra grande opportunità per la nostra città, che si aggiunge all’Agenzia europea per la sicurezza alimentare.»
Il Presidente della Provincia di Parma, Vincenzo Bernazzoli, ha sottolineato come l’UniSG si inserisca in una strategia a lungo termine per affrontare il futuro, da parte di un territorio che è stato al centro di fatti emblematici per la produzione agro-alimentare a livello mondiale, non tutti positivi.
Ha parlato poi Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte, sottolineando come questa università costituisca l’originale contributo italiano alla salvaguardia della biodiversità: «Di questo concetto si è spesso portati a considerare l’aspetto legato alla wilderness (natura selvaggia), mentre il grande merito di Carlo Petrini e di Slow Food, concretizzatosi nell’idea dell’UniSG, è stato quello di aver messo in evidenza l’aspetto della biodiversità legato all’agro-alimentare e alla cultura materiale. Grazie all’UniSG questo approccio acquisterà dignità scientifica e servirà a contrastare il brusco ridimensionamento della biodiversità agricola verificatosi negli ultimi decenni».
Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia Romagna, ha messo l’accento sulla visione di ampia prospettiva rappresentata da questo progetto diventato realtà anche grazie alla determinazione di Guido Tampieri, ex Assessore regionale all’Agricoltura.
«L’Università di Scienze Gastronomiche ha l’ambizione di collocarsi nei processi attuali di globalizzazione e di internazionalizzazione. Questo è un esempio di come vogliamo costruire la nostra identità nel mondo, non erigendo nuovi muri culturali, ma diventando un punto di eccellenza in grado di proiettarsi in un mondo globale. L’elemento fondamentale su cui è necessario investire è il sapere, in un Paese dove a 56 anni si riesce ancora ad essere ricercatori precari nelle università. Con l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, l’Università di Scienze Gastronomiche sarà il contributo dell’Emilia Romagna all’Italia e all’Europa».
Infine Carlo Petrini, Presidente di Slow Food: «La difesa dei saperi tradizionali è una delle questioni più importanti a livello planetario, non lo dice Slow Food ma la Fao. Non si tratta solo di agricoltura, ma di tutto il complesso culturale delle società rurali, che è il Dna della nostra civiltà. Purtroppo siamo oggi in una situazione di emergenza etnologica: la perdita di questi saperi per le comunità è un vero e proprio disastro. Il senso dell’Università di Scienze Gastronomiche è quello di mettere a risorsa la cultura delle comunità rurali, i saperi tradizionali locali, di cui il cibo è l’elemento primario. È un’esigenza sentita in tutto il mondo, e infatti le domande per frequentare questi Master provengono da 36 Paesi del mondo: chiedono di venire qui anche per l’attenzione che hanno verso il sistema italiano, il quale deve diventare sempre più “simpatico e generoso”. I numeri dell’Università di Scienze Gastronomiche ci confermano che siamo davvero un polo di attrazione internazionale: per il Master in Scienze Gastronomiche e Prodotti di Qualità c’erano 150 domande per 25 posti, oggi per il Master in Food Culture – communicating quality products siamo a 240. E per il corso di laurea di Pollenzo, al secondo anno di attività, abbiamo ad oggi ricevuto 480 domande d’iscrizione, che dovranno essere selezionate a coprire 75 posti.»
La giornata si è chiusa con la consegna del titolo di “Sede didattica dell’UniSG”, riconoscimento formale alle aziende, grandi e piccole, che offrono la loro ospitalità agli studenti durante gli stage, mettendo a disposizione le loro competenze e la lunga esperienza maturata nel tempo. Gli stage organizzati durante il percorso di formazione dell’UniSG costituiscono parte integrante della didattica.
Per maggiori informazioniAlessia Incerti: www.unisg.it [email protected] +39 0521 811102
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