Il Presidio Slow Food del Gran Chaco alla terza riunione mondiale del Forum dei popoli indigeni all’IFAD
06 Feb 2017 | Italian
Dal 10 al 13 febbraio 2017 si terrà a Roma, presso il quartier generale del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), via Paolo di Dono, 44, la terza riunione mondiale del Forum dei popoli indigeni all’IFAD.
Per l’occasione Slow Food – insieme alla Rappresentanza permanente dell’Argentina presso la FAO, l’IFAD e il World Food Programme e all’UCAR (Unità per il Cambiamento Rurale del Ministero dell’Agroindustria argentino) – organizzerà un evento rivolto ai partecipanti del Forum lunedí 13 febbraio dalle 17.30 alle 18.30.
Il Presidio Indigeno del Gran Chaco sarà tra i protagonisti di questo momento: saranno preparate delle tartine con la farina di carruba – uno dei frutti selvatici preservati dal Presidio Slow Food nel bassopiano del Gran Chaco, in Argentina. Il Presidio, sostenuto da IFAD, coinvolge circa 1600 donne dei popoli wichi e comle’ec ed è volto a promuovere il consumo di prodotti tradizionali del Gran Chaco per contrastare l’abbandono del territorio e l’impoverimento dell’alimentazione della popolazione locale.
Il Gran Chaco, una delle maggiori eco-regioni dell’America Latina, è un bassopiano che include parte dell’Argentina, della Bolivia, del Brasile e del Paraguay. Qui, gli alberi di carrubo bianco, chañar e mistol, fin dall’era precolombiana, sono parte della cultura alimentare dei popoli indigeni.
L’idea delle tartine realizzate con la farina di carruba del Presidio nasce da Nazareno Iovino, panettiere argentino della rete Slow Food. Per l’occasione la ricetta sarà interpretata da Franco Fabrizio e Omar Abdel Fattah del locale Pane e Tempesta di Roma (Italia). Saranno inoltre servite empanadas. Il vino servito proviene dalla comunità indigena degli Amaicha della Valle di Tucumán, sostenuta da un progetto finanziato dall’IFAD e realizzato dall’UCAR di coltivazione e vinificazione indigena.
Interverranno durante il ricevimento:
- Il Rappresentante Permanente dell’Argentina presso la FAO, l’IFAD e il World Food Programme, l’ambasciatore Claudio Javier Rozencwaig
- Il direttore di IFAD per l’America Latina e i Caraibi, Joaquin Lozano
- Il coordinatore esecutivo dell’UCAR, Alejandro Gennari
- Il coordinatore di Slow Food per le tematiche sui popoli indigeni, Luis Francisco Prieto
La collaborazione tra Slow Food e IFAD è nata nel 2009 e si è via via trasformata in una strategia comune a sostegno dei piccoli produttori agricoli, con un’attenzione specifica ai popoli indigeni e ai giovani. IFAD e Slow Food condividono una visione dell’agricoltura e dello sviluppo rurale basata sul sostegno alle produzioni di piccola scala, sull’importanza della diversità e su forme di consumo che diano la priorità ai prodotti e ai mercati locali. Questa visione comune si fonda sulla tutela della biodiversità, sulla salvaguardia dell’ambiente e sull’equità, ovvero sulla necessità di garantire prezzi giusti per i consumatori e compensi adeguati per i produttori.
Per partecipare all’evento rivolgersi a:
International Fund for Agricultural Development (IFAD)
Francesco Manetti, [email protected]
Per informazioni su Slow Food:
Ufficio Stampa Slow Food Internazionale
[email protected] – Twitter: @SlowFoodPress
Slow Food è un’organizzazione internazionale che s’impegna affinché tutti possano conoscere e apprezzare il buon cibo: buono per chi si nutre, per chi coltiva e per l’ambiente. Slow Food coinvolge oltre un milione di appassionati, chef, esperti, giovani, produttori, pescatori e accademici in 160 Paesi. Tra loro, 100,000 soci appartenenti a 1,500 gruppi locali, che contribuiscono al finanziamento dell’associazione tramite la quota d’iscrizione e partecipano ai numerosi eventi organizzati sul territorio. Ai soci si aggiungono le 2400 comunità del cibo di Terra Madre impegnate in una produzione agroalimentare sostenibile e di piccola scala.
La finalità del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) è mettere gli uomini e le donne poveri che vivono nelle aree rurali in condizione di raggiungere una maggiore sicurezza alimentare, migliorare la qualità della loro alimentazione, ottenere redditi più alti e rafforzare le proprie capacità di adattamento. Il profilo multilaterale dell’IFAD fornisce una solida piattaforma di dialogo a livello mondiale per partecipare al dibattito sulle politiche di sviluppo rurale e rafforzare la consapevolezza dell’importanza di investire nello sviluppo agricolo e rurale, se si vuole eliminare la povertà e garantire la sicurezza alimentare. Sostenendo la causa delle popolazioni rurali povere e mobilizzando risorse per finanziare progetti che trasformano le aree rurali, il lavoro dell’IFAD contribuisce al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
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