Il Presidio bosniaco delo Slatko di prugne visita i Presìdi liguri e in Toscana
24 May 2005 | Italian
Nei prossimi giorni, due rappresentanti del Presidio Slow Food dello slatko di prugne Pozegaca (Bosnia – Erzegovina) saranno in Liguria per conoscere le realtà del Presidio dello Sciroppo di rose e della Castagna essiccata nei tecci di Calizzano e Murialdo.
Cos’è lo slatko? In tutta la Bosnia e in parte della Serbia, le donne preparano, per il consumo familiare, una conserva particolare chiamata semplicemente “dolce”: slatko. L’ingrediente principale è la prugna della varietà nativa Pozegaca. I frutti sono sbollentati, spellati, snocciolati a mano e messi brevemente in acqua e calce affinché rimangano sodi dopo la cottura. Le prugne cuociono in uno sciroppo di acqua e zucchero e, infine, sono confezionate in vasetti di vetro.
La giornata di martedì 24 maggio sarà dedicata alle coltivazioni di rose e ai laboratori di produzione dello sciroppo.
Il programma prevede anche una visita guidata alla storica confetteria Romanengo, famosa per la produzione dei tipici canditi genovesi.
Mercoledì 25, le produttrici bosniache si sposteranno poi in Val Bormida per visitare i castagneti e assistere al processo di trasformazione delle castagne essiccate.
Giovedì 26, la delegazione sarà in Toscana – più precisamente in Valdarno – per incontrare l’associazione Agricoltori Custodi, impegnata da anni nella promozione di una vasta una gamma di prodotti tradizionali. Tra le varie attività, gli Agricoltori Custodi producono anche confetture, in un piccolo laboratorio artigianale, e sono intenzionati a offrire la propria collaborazione per una eventuale commercializzazione dello Slatko in Italia.
Il viaggio si concluderà con un incontro istituzionale con i funzionari della Regione Toscana, socio fondatore della Fondazione Slow Food per la Biodiversità e sostenitore del Presidio dello slatko di prugne Pozegaca. L’incontro è finalizzato ad analizzare gli sviluppi del progetto di valorizzazione e a definire le azioni future.
Uno degli strumenti più importanti dei Presìdi è la capacità di “mettere in rete” produttori, tecnici ed esperienze di tutto il mondo. Le problematiche legate a un agroalimentare che non accetta l’ideologia dell’omologazione o dell’alimentazione banale e industrializzata sono infatti simili in ogni parte del pianeta. In quest’ottica, la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus ha ideato un programma di scambi tra Presìdi italiani e internazionali. L’obiettivo è far sì che i produttori possano confrontare esperienze agricole e artigianali simili, raccogliere informazioni, conoscere metodi di produzione nuovi e percorsi di valorizzazione e controllo replicabili nel proprio Paese.
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