Il presidente IFAD ha tenuto una conferenza all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

23 May 2016 | Italian

 

Slow Food ha avuto l’onore di accogliere la visita di Kanayo F. Nwanze, Presidente dell’International Fund for Agricultural Development (IFAD), presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo lunedì 23 maggio.

Nwanze ha tenuto una conferenza per gli studenti sul tema dei giovani e del futuro dell’agricoltura. Durante il suo intervento il presidente dell’IFAD ha sottolineato la realtà delle condizioni di vita degli agricoltori su piccola scala nei paesi in via sviluppo.

“Tendiamo a vedere la vita del piccolo contadino sotto una luce romantica, in armonia con la bellezza della natura – ha spiegato al pubblico in sala – La verità per la maggior parte degli agricoltori su piccola scala è molto più prosaica. L’agricoltura su piccola scala, come viene praticata nei paesi in via di sviluppo, è massacrante. Questo è il motivo per il quale molti giovani migrano dalla campagna alla città, credendo che il loro futuro sarà migliore, ma spesso finiscono nelle schiere dei disoccupati e a vivere per strada o nelle baraccopoli”.

Nwanze ha aggiunto: “All’IFAD di volta in volta noi vediamo che quando nelle aree rurali vengono offerte ai giovani buone opzioni di impiego e sbocchi per la loro energia e creatività, essi sono più invogliati a rimanere nella fattoria di famiglia e a rivitalizzare e sostenere le loro comunità”.

La visita del presidente dell’IFAD rientra nel contesto della collaborazione tra Slow Food e IFAD, iniziata nel 2009, che si è rafforzata e allargata negli ultimi sei anni e continua tutto’oggi.

La collaborazione tra Slow Food e IFAD si focalizza sull’agricoltura di piccola scala, fonte essenziale di reddito e nutrizione per molte famiglie rurali e motore di crescita economica.

Carlo Petrini, Presidente di Slow Food ha dichiarato: “Siamo orgogliosi della visita del dott. Nwanze all’UNISG, luogo dove giungono giovani da tutto il mondo per imparare e conoscere i temi della produzione del cibo sostenibile per poi condividere queste conoscenze nei loro paesi alla fine del loro percorso di studi. Promuovere la biodiversità e l’agricoltura familiare sono azioni cruciali per la realizzazione di un sistema di produzione sostenibile del cibo. Per questo motivo siamo lieti di constatare che la collaborazione tra Slow Food e IFAD ha portato a risultati concreti nel miglioramento delle condizioni di vita delle comunità rurali”.

La collaborazione tra IFAD e Slow Food è cresciuta investendo sforzi comuni a sostegno delle popolazioni indigene.

Indigenous Terra Madre, la cui seconda edizione si è tenuta nel november 2015 a Shillong (Meghalaya, India), ha visto la partecipazione di 600 delegati in rappresentanza delle comunità indigene di tutto il mondo.

L’evento è stato organizzato congiuntamente da Slow Food, dalI’Indigenous Partnership for Agrobiodiversity and Food Sovereignty (Indigenous Partnership), dal North East Slow Food and Agrobiodiversity Society (NESFAS) e reso possibile grazie al supporto e all’impegno dell’IFAD.

Quest’anno dal 22 al 26 settembre l’IFAD sarà presente a Terra Madre Salone del Gusto, il più importante evento dedicato alla cultura del cibo che si tiene a Torino ogni due anni. Parteciperanno 5.000 delegati da 160 paesi e il viaggio di alcuni di loro sarà finanziato dall’IFAD.

IFAD sostiene i progetti di Slow Food a tutela della biodiversità agricola e alimentare in Sud America e Africa, sviluppando diverse attività:

In Argentina, l’attività riguarda due Presìdi (il Formaggio di capra di Tucumán e Frutti selvatici del Gran Chaco) e ha portato 5 prodotti per l’Arca del Gusto: l’Alpamato o Sachamato; l’Arcayuyo; la Carne di lama di Catamarca; il Charqui di Tafì del Valle; l’Ulpada di mais.

In Brasile il progetto riguarda tre Presìdi (il miele di ape Mandaçaia della Caatinga; il Licurì e l’Umbu) e cinque prodotti dell’Arca: il Miele di Ape Mandaçaia, di ape Moça Branca, di ape Munduri, di ape Jatai e il Melão Coalhada.

In Colombia, è stato lanciato un nuovo Presidio, quello del Granchio nero e 11 nuovi prodotti dell’Arca: la Cachirra; l’Icaco; l’igname bavoso Dibulla; l’alfajor di mais Dibulla; il platano Dibullero; il Guaimaro; l’avocado della Sierra Nevada; la panela della Sierra Nevada; l’aceto tradizionale di guineo; la Yucca sabrosita; il cacao criollo della Sierra Nevada, che è anche stato scelto per diventare Presidio.

In Perù, 10 prodotti sono stati selezionati per l’Arca: le fave di Tuti (Verde Anta e Gigante di Yunguyo); l’año o izaño di Tuti; il Boyo di Cabanaconde; il mais giallo Cabanita; il mais bianco Cabanita; il mais Cabanita Cheqche; il mais granata Cabanita; la mela di Tapay; la pera di Tapay e il formaggio rosso di Lluta che è stato scelto come Presidio.

A São Tomé e Príncipe, due prodotti sono stati selezionati per l’Arca: il frutto dell’Izaquente e il Pimenta do Mato (una varietà di pepe). Inoltre è stato avviato il Presidio del caffè Robusta di São Tomé.

In Uganda è stato lanciato il Presidio della Vacca Ankole.

Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Fondata da Slow Food nel 2004, l’Università rappresenta una realtà prestigiosa che propone corsi di laurea triennale, magistrale e master multidisciplinari che fondono formazione sensoriale e comunicazione, attività in aula e viaggi didattici in Italia e nel mondo, per comprendere la complessità e l’interdisciplinarità del cibo. Dal 2004 a oggi, l’UNISG ha ospitato circa 1800 studenti provenienti da più di 75 Paesi.

L’IFAD (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo) è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, fondata nel 1977 con l’obiettivo di finanziare progetti di sviluppo agricolo che incrementino in primo luogo la produzione di cibo nei paesi in via di sviluppo.

Kanayo F. Nwanze è il Presidente dell’IFAD, il cui obiettivo è garantire che l’agricoltura sia al centro dell’agenda internazionale per lo sviluppo e che i governi riconoscano gli interessi dei piccoli agricoltori e delle popolazioni rurali che si trovano in condizioni di povertà.

Dal 2010 è membro del Consiglio per la strategia globale sulla sicurezza alimentare nell’ambito del Forum economico mondiale (World Economic Forum). In precedenza ha rivestito per dieci anni il ruolo di Direttore Generale del Centro Africano per il Riso del CGIAR (Gruppo consultivo sulla ricerca agricola internazionale), all’interno del quale ha avuto un ruolo fondamentale nell’introduzione e nella promozione del Nuovo Riso per l’Africa (NERICA), una varietà ad alto rendimento e resistente alla siccità e ai pesticidi sviluppata specificamente per il terreno africano.

Per ulteriori informazioni contattare l’Ufficio Stampa Slow Food Internazionale

[email protected] – Twitter: @SlowFoodPress

Paola Nano, +39 329 8321285 [email protected]

Ester Clementino, [email protected]

Giulia Capaldi, [email protected]

Slow Food coinvolge milioni di persone che seguono la filosofia del cibo “buono, pulito e giusto”; una rete composta da appassionati, chef, esperti, giovani, produttori, pescatori e accademici in 160 Paesi. Tra loro, 100,000 soci appartenenti a 1,500 gruppi locali, che contribuiscono al finanziamento dell’associazione tramite la quota d’iscrizione e partecipano ai numerosi eventi organizzati sul territorio. Ai soci si aggiungono le 2400 comunità del cibo di Terra Madre impegnate in una produzione agroalimentare sostenibile e di piccola scala.

 

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