Il Parlamento Europeo vota per una Politica agricola comune meno verde ignorando gli appelli della società civile
14 Mar 2013 | Italian
Ieri il Parlamento europeo ha espresso il suo voto finale sulla Politica agricola comune (Pac), il sistema comunitario di programmi agricoli e sussidi che ha deciso il modo in cui l’Europa si è nutrita negli ultimi 50 anni. La riforma è stata oggetto di un acceso dibattito nei mesi precedenti il voto, attirando un ampio interesse pubblico e un forte coinvolgimento in tali questioni.
«Non possiamo certo dirci soddisfatti del voto del Parlamento europeo sulla riforma della Pac. Infatti benché alcune proposte della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (Comagri), come il sistema dei doppi pagamenti, siano state fortunatamente rifiutate, gli eurodeputati hanno perso un’occasione unica per segnare la storia europea, ignorando le richieste della società civile per una Pac davvero più verde, sostenibile e giusta. Non solo infatti le proposte di greening non sono state adottate, peggiorando ad esempio il sistema di rotazione delle colture: il Parlamento non ha accettato alcun suggerimento proposto dalla Commissione Sviluppo per regolare il sistema dei sussidi sulle esportazioni o monitorare gli impatti della Pac sulle relazioni internazionali». Così commenta Carlo Petrini, presidente di Slow Food.
Qui http://bit.ly/15OGvfQ riportiamo il commento di Arc2020, una piattaforma di oltre 150 network e organizzazioni della società civile di cui fa parte anche Slow Food.
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