Se la biodiversità vive, vive il pianeta

17 Sep 2011 | Italian

Slow Food ha concluso la prima giornata di Cheese con una conferenza internazionale su un tema che interessa tutti: il drastico collasso della nostra biodiversità.

Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, ha moderato la tavola rotonda chiedendo agli esperti di identificare i maggiori pericoli e le soluzioni possibili per attuare una vera riforma, consegnandoli poi simbolicamente a Hannes Lorenzen, senior advisor presso la Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo.

Tutti i partecipanti alla conferenza sono concordi nell’identificare l’agricoltura intensiva e la mancanza di rotazione delle colture tra le principali cause di perdita di biodiversità agro-alimentare e selvatica, sottolineandone differenti aspetti. Fondamentale anche una radicale riforma della Politica Agricola Comune (Pac), in corso in questi mesi, che deve adottare modalità di pagamento che privilegino gli agricoltori rispettosi dell’ambiente e delle risorse.

Susanna Cenni, deputata PD e membro della commissione agricoltura Camera dei deputati, ha presentato la proposta di legge per la protezione della nostra biodiversità, creata in collaborazione con Slow Food: «In questa crisi economica è fondamentale che le riforme vertano su temi quali salute, alimentazione e ambiente. Gli obiettivi sono difendere le risorse genetiche autoctone animali e vegetali, tutelando il diritto delle comunità locali e costituendo un’anagrafe della biodivesità», ha spiegato.

Gli altri esperti hanno acceso i riflettori su differenti aspetti legati alla perdita di biodiversità, dalla situazione nei nostri mari, al crollo dell’avifauna nei cieli, a una specifica parentesi sulla Russia, dove la società civile sta cercando di mobilitarsi per tutelare la biodiversità nazionale.

Condividendo le criticità nei confronti della lentezza o assenza di reazioni da parte dei governi e delle istituzioni, soprattutto a causa del confltto di interessi con le grandi multinazionali, Lorenzen ha identificato alcuni aspetti fondamentali per influenzare le politiche internazionali e la riforma della Pac. «La chiave di una vera riforma sta nelle iniziative della società civile, e per questo Slow Food costituisce una vera e propria rivoluzione. La ricerca e l’educazione sono fondamentali per implementare il rapporto tra agricoltori e consumatori perchèquesti ultimi si trasformino in co-produttori. Senza la pressione di tutti noi non sarà possibile avere delle vere e proprie riforme, ed è urgente che agiamo adesso», ha concluso.

Alla conferenza hanno partecipato Bo Normander, European Director WorldWatch Institute, Ariel Brunner, Head of EU Policy at BirdLife Europe, Francesco Sottile, professore presso l’Università di Palermo, Silvio Greco, biologo marino e responsabile area ambiente Slow Food Italia, Baranov Alexander Sergejevitch, membro della Commissione Internazionale per il Futuro dell’Alimentazione e dell’Agricoltura russa e Francesco Panella, presidente Unaapi.

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