CHEESE 2005 – Si chiude Cheese 2005
19 Sep 2005 | Italian
Grande protagonista dell’edizione 2005 di Cheese è stato il pubblico, che nonostante la pioggia abbondante e la temperatura autunnale ha riempito le strade della città di Bra. A poche ore dalla chiusura della manifestazione, infatti, da calcoli effettuati grazie alla polizia municipale e alle forze dell’ordine, si può stimare che i visitatori sono stati circa 100.000. Sicuramente un dato inferiore a quello dell’affluenza del 2003, ma facilmente spiegabile con le proibitive condizioni atmosferiche. Per questo Carlo Petrini ha dichiarato che «i visitatori di Cheese meritano la medaglia d’oro perché non si sono lasciati spaventare e per l’interesse dimostrato. Tante, tante persone che non volevano lasciarsi scappare l’occasione di partecipare a una manifestazione che si tiene ogni due anni e che ha caratteristiche uniche per rarità di produzioni, garanzia di autenticità dei prodotti e possibilità di conoscenza». Aumentata rispetto al 2003 anche la presenza straniera, che si aggira intorno al 20% del totale, con prevalenza di tedeschi, francesi e svizzeri. Tra i giornalisti da segnalare la presenza di testate britanniche, statunitensi, canadesi, australiane, greche, norvegesi, svizzere.
Significativo il bilancio delle iniziative dedicate alla didattica, uno dei temi portanti nelle manifestazioni di Slow Food: Make Cheese, il Circo dell’educazione del gusto, ha fatto registrare sempre il tutto esaurito e ogni giorno si sono sedute sotto il tendone circa 800 persone. I bambini hanno risposto bene alle attività proposte e hanno dimostrato un alto gradimento per gli appuntamenti che univano il gioco alle degustazioni e quelli che mostravano concretamente la produzione del formaggio. Divertendosi i bambini hanno recepito concetti anche complicati, che difficilmente avrebbero sopportato in una classica lezione scolastica, assaggiando anche formaggi dal sapore forte solitamente poco apprezzati dai più piccoli, come la gorgonzola e i caprini. Anche gli appuntamenti organizzati per gli insegnanti sono stati molto apprezzati e attivamente partecipati. Negli appuntamenti dedicati alle scuole alberghiere sono confluiti al Circo 200 ragazzi provenienti da 6 diverse scuole. In totale, considerando anche la partecipazione alle attività didattiche organizzate da singoli espositori presso i propri stand, come Coop, Mila e Lindt, ben 4000 giovani studenti si sono seduti a imparare qualcosa di nuovo sul vasto mondo della produzione del cibo. I bambini in età da scuola materna che si sono divertiti con Cheese Bimbi sono stati invece 350.
Gli espositori italiani commentano tutti positivamente la partecipazione del pubblico, che nonostante il tempo brutto è stato numeroso. Rispetto alle passate edizioni, riferiscono che c’è stato un maggiore scambio di informazioni con il pubblico, giunto a Cheese non solamente da turista, ma preparato e desideroso di arricchire le proprie conoscenze enogastronomiche.
Il chiosco della Sardegna, in cui erano presenti 20 aziende sarde, è stato molto visitato e gli operatori hanno registrato un grande interesse per i loro prodotti, specialmente per il nuovo Presidio del fiore sardo dei pastori. Lo stesso dicasi per i chioschi della Campania e dell’Abruzzo, sempre affollati. Frequentatissima anche la Strada dei pastori, con alcuni formaggi andati esauriti già nella giornata di domenica.
Quanto ai Presìdi Slow Food, la via Principi di Piemonte in cui si trovavano raggruppati è stata sempre molto frequentata; successo incredibile, per quanto riguarda gli italiani, per il bagòss di Bagolino (Brescia) e per il graukase dell’Alto Adige, mentre a dimostrare la curiosità del pubblico e la voglia di conoscere sapori nuovi il geitost norvegese, dal gusto così lontano rispetto alle nostre categorie, si è rivelato in assoluto il più richiesto.
Qualche testimonianza tra gli stand stranieri: gli olandesi Dirk e Elsabé van den Broek, alla loro terza esperienza a Cheese, si dicono soddisfatti del successo ottenuto incuriosendo il pubblico con i loro costumi tradizionali, e conquistandolo dopo con il loro formaggi. Jane Hastings, di Neal’s Yard Dairy ha sottolineato come Cheese sia stata un’ottima occasione per offrire i formaggi inglesi sia ai clienti che ormai li aspettano da un’edizione all’altra, sia per conquistarne di nuovi. L’irlandese Séamus Sheridan di Sheridans Cheesemongers si è dichiarato molto soddisfatto di aver fatto conoscere i suoi formaggi, ma soprattutto di aver potuto assaggiare il pecorino abruzzese, la ricotta di bufala e i formaggi dei Presìdi.
Per dare ancora qualche cifra: 12.000 persone si sono sedute nella Gran Sala del Formaggio abbinando le 157 dop e igp presenti a 30.000 calici di vino, regalati in dotazione da Bormioli Rocco. In totale le degustazioni sono state 18.000 e i formaggi più richiesti gli italiani e i francesi, seguiti a ruota da quelli provenienti dai paesi del Nord Europa. Come tipologia, da notare il successo dei sapori forti, testimoniato dalla grande richiesta di erborinati. I grandi solisti però sono stati il polacco oscypek (Presidio Slow Food proveniente dai monti Tatra, a pasta filata e affumicato) e, un po’ a sorpresa, il portoghese queso de serra estrella.
La novità di quest’anno, la Casa dei caprini, ha avuto grande successo: sono state consumate 5200 degustazioni, tutte molto apprezzate, e anche la vendita ha soddisfatto pienamente gli organizzatori, che vi avevano profuso ingenti risorse, facendo arrivare 105 tipologie diverse di caprini da 20 nazioni, dal Giappone agli Usa. I visitatori hanno imparato ad avvicinarsi al variegato mondo dei caprini, rivelando con numerose domande una crescente curiosità. Richiestissimi i caprini di Belgio, Canarie, Svezia e Norvegia. Tra gli italiani più graditi meritano menzione il callu de cabrettu e la robiola di Roccaverano, mentre tra i francesi quella che ha stupito di più è stato il fromage cathar che stagiona un mese e si presenta con una pasta morbida e una crosta croccante ricoperta di cenere, portato a Cheese dal maître affineur Hervé Mons.
Una nota ecologica: per la prima volta i rifiuti prodotti a Cheese sono stati smaltiti con la raccolta differenziata: nell’area della fiera erano presenti 350 cassonetti e hanno lavorato alla loro gestione 30 operai con 12 mezzi.
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