CHEESE 2005 – Premiati a Bra i testimoni della cultura popolare

17 Sep 2005 | Italian

Non solo formaggio nell’ambito di Cheese: si è svolta infatti stamattina alle 11, nei locali del teatro Politeama di Bra, la prima edizione del premio per i testimoni della cultura popolare organizzato dal Comitato Festival delle Province. Ha condotto la manifestazione Antonio Damasco, che del Comitato è direttore, alla presenza di Valter Giuliano, Assessore alla Cultura della provincia di Torino nonché ideatore e presidente del Comitato, Camillo Scimone, Sindaco di Bra, Bruna Sibille, Assessore regionale alla Montagna, Gianluigi Bravo, docente di Antropologia Culturale all’Università di Torino e presidente del comitato scientifico che ha selezionato i premiati, e Carlo Petrini, presidente di Slow Food.

Questi i premiati:
Il Coro Bajolese, che, nato nel 1966, è diretto da Amerigo Vigliermo e si dedica alla ricerca e alla divulgazione della tradizione orale del Canavese, regione a nordest di Torino;
Il Gruppo Spontaneo di Magliano Alfieri che, nato nel 1965, si dedica alla ricerca delle tradizioni contadine, raccogliendo testimonianze, immagini, manufatti e centinaia di canti popolari;
Il Gruppo Spontaneo di Canti a Braccio in Ottava, diretto discendente del Gruppo dei Poeti Pastori, capaci di improvvisare poesie in gruppo senza mai perdere il filo della composizione;
Uccio Aloisi, 75enne mattatore della pizzica e del canto popolare salentino, il cui “Gruppu” è composto da giovani musicisti che in lui riconoscono tradizione e memoria; nel corso della recente Mostra del cinema di Venezia, Uccio Aloisi ha ricevuto un premio per essere stato tra i protagonisti di un documentario sulle tradizioni popolari.
I Cantori di Carpino, storico gruppo del Gargano i cui più vecchi componenti hanno 85 e 94 anni, specializzato nel sonetto, ovvero lo strambotto meridionale;
Turi Grasso, classe 1933, uno degli ultimi pupari siciliani, capace di infondere con la sua recitazione un’incredibile vitalità alle sue marionette.

Carlo Petrini, durante il suo intervento, ha ringraziato tutti i presenti ma, in particolar modo, il Coro Bajolese che, l’anno scorso, fu il primo a esibirsi durante l’inaugurazione di Terra Madre. Citando l’accorato appello formulato qualche tempo fa a Barcellona da Lévi-Strauss riguardo alla situazione di emergenza planetaria in cui versa l’etnografia, Petrini ha ribadito l’assoluta necessità di non perdere la propria identità, ma di condividerla così com’è avvenuto, e avverrà nel 2006, con Terra Madre. Infine, ricordando l’inaugurazione, il prossimo anno, del nuovo corso di laurea in Agroecologia all’Università di Pollenzo, ha invitato fin da ora i premiati a venire a testimoniare il loro lavoro e la loro esperienza ai giovani studenti.

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