Alla scoperta delle ricchezze dell’Asia e dell’Oceania al Salone del Gusto e Terra Madre 2012

24 Aug 2012 | Italian

Il Salone del Gusto e Terra Madre guardano a Oriente, accogliendo dal 25 al 29 Ottobre più di 250 tra coltivatori, artigiani, chef e giovani provenienti da Asia e Oceania. La ricca biodiversità dei due continenti sarà presente sia nel Mercato internazionale, negli stand dei Presìdi Slow Food e da altri prodotti, sia nei Laboratori del Gusto, nelle conferenze, nelle attività educative e nell’area dedicata alla biodiversità. Alcuni tra i delegati parteciperanno inoltre al Congresso Internazionale di Slow Food, che ogni cinque anni riunisce dei rappresentanti di Slow Food e Terra Madre per discutere e decidere le strategie per il futuro dell’associazione e dei progetti a difesa della biodiversità.

Tra i Presìdi più curiosi:

l’insalata Takana di Unzen, un vegetale a foglia larga d’origine giapponese legato alla identità gastronomica locale; il Pepe Nero di Rimbàs, tradizionalmente coltivato dalla popolazione indigena degli Iban; il taro e l’igname dell’isola di Lifou, due prodotti tipici della dieta delle popolazioni Kanak della Nuova Caledonia; l’Uvetta Abjosh, coltivata da oltre 500 anni nella regione di Herat, in Afghanistan; e il Riso Basmati di Dehradun, coltivato con tecniche tradizionali ai piedi dell’Himalaya. Tra i prodotti dell’Arca del Gusto, il catalogo delle piccole produzioni di qualità minacciate dall’agroindustria, saranno presenti il Tè delle Foreste di Montagna Pu’er, in Cina, coltivato in uno degli ecosistemi più diversi del pianeta; il Sale Marino di Kusamba dell’Indonesia, tre varietà di riso dalle Filippine, infine il Miele Millefiori della Foresta, dall’India. Per saperne di più sulla straordinaria storia di questo miele indiano clicca qui.

Il viaggio alla scoperta della biodiversità di Asia e Oceania continua con uno spazio espositivo dedicato a quattro prodotti fondamentali nella dieta giornaliera di miliardi di persone: il miglio, il riso, le spezie e i tuberi. Quest’area espositiva è un’occasione per visualizzare le diversità di questi prodotti, per esempio 115 differenti qualità di riso da 15 paesi Asiatici. Per approfondire clicca qui.

I visitatori hanno anche la possibilità di scoprire il Mercato della Terra di Mumbai, il primo in Asia a unirsi a Slow Food. Questo mercato ha la caratteristica di diventare ogni settimana il punto d’incontro tra l’area urbana e gli agricoltori biologici dello stato di Maharashtra, che garantiscono il regolare accesso a prodotti freschi e di qualità.

Una delle novità più interessanti di quest’anno è la Cucina Internazionale, uno spazio in cui i migliori chef provenienti da Australia, Bhutan, Cina, India, Giappone, Malesia e Sri Lanka (ma anche da alcuni paesi Africani e del Medio Oriente) prepareranno ogni giorno i migliori piatti della loro tradizione.

Lo stand della Corea del Sud ospita invece uno spazio molto particolare in cui i visitatori possono partecipare a laboratori sulla cucina dei templi buddisti e, grazie ai delegati Slow Food, sperimentare il principio tradizionale coreano del cibo come medicina.

Come sempre l’educazione al cibo ha un ruolo centrale al Salone del Gusto e Terra Madre. Anche quest’anno si potrà scegliere fra un gran numero di Laboratori del Gusto e altre attività che coinvolgeranno produttori, chef e ingredienti provenienti dall’Asia e dall’Oceania. Nel Laboratorio del Gusto La rete di Terra Madre: Spices of India il rinomato chef Manjit Singh condividerà la sua conoscenza delle spezie svelando sia la loro importanza in cucina, sia i loro benefici sulla salute. Per saperne di più sulla storia delle spezie e del loro commercio tra Asia ed Europa, adulti e bambini possono partecipare a tre laboratori curati dal gruppo di Slow Food Educazione.

Il Salone del Gusto e Terra Madre sono anche un logo di confronto e di scambio di esperienze e conoscenza su diversi temi legati al cibo, all’ambiente e alla giustizia sociale. Il 26 Ottobre alle 12.00, segnaliamo la conferenza Indigeni e sovranità alimentare locale, moderata da Phrang Roy, dell’Indigenous Partnership for Agrobiodiversity and Food Sovereignty e Mirna Cunningham United Nations Permanent Forum on Indigenous Issues. Questa conferenza tratterà dell’importanza della tutela dei diritti delle popolazioni Indigene e delle conseguenze negative che la globalizzazione, i cambiamenti climatici e i programmi di aiuti alimentari stanno avendo sul loro diritto alla sovranità alimentare.

L’appuntamento Risi tradizionali in Asia e Oceania riunisce produttori da Filippine, Corea del Sud, Indonesia e Vietnam per fare il punto sulla coltivazione di questo prodotto, strettamente legato alla cultura e allo stile di vita delle comunità.

Alla conferenza Le radici della rivoluzione: l’educazione che si mangia, Namrati Bali, dell’Associazione donne indipendenti, racconta il progetto a supporto delle donne nelle comunità locali in India, mentre Hayu Dyah, porta la testimonianza dell’organizzazione Mantasa, coinvolta nello studio dell’uso di piante selvatiche commestibili in Indonesia e nell’educazione alimentare per madri e figli.

Particolare attenzione è riservata ai progetti organizzati da Slow Food Japan per tutelare i prodotti e le tradizioni culinarie messe a rischio dalla tragedia sismica e dallo tsunami dell’anno scorso. Tra le comunità del cibo presenti: gli apicoltori di Ginza e Sendai, che lavorano con api da miele giapponesi autoctone, gli allevatori di bovini Tankaku, i coltivatori di Daikon di Akka e di insalata Takana di Unzen.

Nell’incontro La Comunità di Yamagata, insieme per salvare la sua Biodiversità, il regista Watanabe Satoshi presenta il documentario Reviving Recipes, che racconta di come lo chef Masayuki Okuda abbia lavorato con i giovani di Yamagata e con il Professor Egashira Hiroaki, per riunire una comunità e salvaguardarne la biodiversità gastronomica.

Sono due i Laboratori del Gusto dedicati al Giappone:

–       in Hakko No Sato: fermento giapponese, Terada Masaru di Terada-Honke, storico produttore di sakè di Kozaki, propone i suoi tradizionali Daigo no Shizuku, abbinati ad assaggi a base di koji salato e fecce fini di sakè;

–       nel Laboratorio La rete di Terra Madre: Tohoku e i sakè́ i visitatori possono assaggiare diversi tipi di sakè di Ninki’ichi, Otokoyama, Hoyo e Urakasumi presentati dal critico Haruo Matsuzaki e abbinati a piatti tipici scelti dalla giornalista Nami Fukutome. Il laboratorio è organizzato in collaborazione con Slow Food Fukushima, Miyagi e Kesennuma.

Per finire sono in programma due cene speciali il 26 e 27 ottobre. Una rara opportunità di assaggiare 12 diversi tipi di sakè combinati con un menu speciale preparato dallo chef Takashi Kido, cuoco dalla preparazione tradizionale che ha affinato in Spagna le tecniche di cucina più moderne per poi aprire a Torino il ristorante fusion KIDO-ism. Per ulteriori informazioni e per prenotare una cena: [email protected]

Per scoprire e prenotare tutti gli appuntamenti: http://salonedelgustoterramadre.slowfood.it/

Seguiteci su Facebook Facebook.com/salonedelgustoterramadre e Twitter #SaloneDelGusto

Salone del Gusto and Terra Madre Press Office
c/o Slow Food: Tel. +39 0172 419645  [email protected] –[email protected]
c/o Regione Piemonte: Tel. +39 011 4322549 [email protected]
c/o Comune di Torino: Tel. +39 011 4423606 [email protected]
www.slowfood.com

Change the world through food

Learn how you can restore ecosystems, communities and your own health with our RegenerAction Toolkit.

Please enable JavaScript in your browser to complete this form.
Full name
Privacy Policy
Newsletter