Un assaggio di Gran Bretagna al Salone del Gusto 2006
23 Jun 2006 | Italian
Le salacche della Cornovaglia, la vacca old Gloucester, il formaggio di Gloucester, il three counties perry e il cheddar artigianale del Somerset sono i cinque presìdi inglesi che partecipano al Salone del Gusto 2006. Queste eccellenze gastronomiche, salvaguardate dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, sono presenti nel mercato dei presìdi al Padiglione 3 del Lingotto dove i visitatori possono incontrare i produttori nel loro stand e degustare o acquistare i loro prodotti.
Al Salone del Gusto c’è anche un pub che serve la birra della Real Ale Society, grazie alla quale i consumatori italiani e i tanti visitatori stranieri della kermesse torinese possono gustare la migliore birra prodotta da birrifici inglesi piccoli e indipendenti. Inoltre, un’isola del gusto scozzese ha come protagonista la birra Belhaven e i prodotti della Quality Meat Scotland.
Prodotti britannici possono essere gustati anche ai Laboratori del Gusto, lo strumento che Slow Food usa per diffondere la cultura del cibo e del vino, grazie alla guida degli esperti di Slow Food e dei produttori stessi.
Durante il laboratorio La renaissance della carne scozzese (venerdì 27, ore 12.00), organizzato in collaborazione con Quality Meat Scotland, i visitatori hanno la possibilità di degustare una serie di carni rosse bovine e bianche di agnello di razze autoctone della Scozia: Aberdeen-Angus, Highland Cattle e Galloway per le prime e Scottish Blackface, North Country Cheviot e Orkney Lamb per le seconde. Il tutto abbinato a vini eccellenti delle cantine italiane La Vis-Valle Cembra (Trento) e Guido Berlucchi & C (Brescia).
Il whisky è protaginista di due Laboratori. In Whisky: alla ricerca di abbinamenti possibili (domenica 29, ore 18.00) Angelo Matteucci del Single Malt Club of Scotland, associazione che promuove i whisky scozzesi in Italia, propone una selezione di sei single malt, da differenti regioni della Scozia: Talisker 10 anni, The Glenlivet 12 anni, Glenmorangie Port Wood Finish, Glenfarclas 10 anni, Glenrothes 1992 e Bowmore 12 anni. Durante il Laboratorio si ricerca l’abbinamento migliore tra quelli con ostriche, cioccolato fondente 70% Giava Guido Gobino, frutta candita Pietro Romanengo e la torta tenerina Offelleria Rizzati.
Maledetto Toscano e whisky (domenica 29, ore 21.00) è un percorso alla scoperta di tre single malt scozzesi e un single malt giapponese in abbinamento al sigaro Antico Toscano. Guidati da Ian Mc Callum, autore dei blend dei whisky della distilleria Bowmore di Islay, i partecipanti possono assaggiare una selezione dei distillati accompagnati da quattro proposte gastronomiche: sushi, salmone affumicato, Stilton e cioccolato. A far strada fumando sono invece Roberto Fanticelli e Aroldo Marconi, fondatori del club del sigaro “Maledetto Toscano”.
Le birre britanniche più note sono le real ales – birre cask-conditioned (rifermentate in fusto), spillate a mano senza l’ausilio di gas e consumate fresche. Tuttavia si sta affermando oltre Manica una categoria di birre bottle-conditioned (rifermentate in bottiglia) a maturazione più lunga e di maggior complessità. C’è fermento nelle birre britanniche (sabato 28, ore 15.00) propone una degustazione di due birre real ales spillate dal fusto e quattro birre in bottiglia a rappresentare stili tradizionali come barley wine, porter, imperial stout e old ale.
Due Laboratori sono incentrati sui formaggi delle isole britanniche. I formaggi erborinati britannici in soli 15 anni sono passati da 8 tipologie a 85. Lo Stilton è ancora quello più famoso, ma i nuovi blu offrono una ricca gamma di dimensioni, consistenze, gusti e tipi di latte utilizzati. In Blu della Gran Bretagna (venerdì 27, ore 18.00) Juliet Harbutt, esperta internazionale e autrice di numerosi libri sui prodotti caseari, propone una degustazione di otto differenti formaggi: da un cremoso e perfettamente stagionato Stilton a un fine ma piccante Buffalo Blue. In abbinamento quattro single malt scozzesi selezionati ad hoc dal Single Malt Club of Scotland.
Assaggiare un cheddar artigianale prodotto con latte crudo di vacche la cui dieta è costituita esclusivamente da erba fresca, margherite e ranuncoli è come assaggiare un pezzo d’Inghilterra. Il vero cheddar (uno dei formaggi più copiati al mondo) si produce infatti solo nelle fattorie delle contee del Dorset, Devon e Somerset nel sud-ovest del paese. Sempre con l’aiuto di Juliet Harbutt in Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul Cheddar (sabato 28, ore 12.00) si possono degustare diversi esempi di questo formaggio, tra cui quelli del Presidio Slow Food, accompagnandoli con birre, sidro e il three counties perry (sidro fatto con le pere).
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