Momento storico per il movimento internazionale Slow Food, che sottoscrive un impegno a sostegno della biodiversità e della piccola agricoltura tradizionale con il governo di Lula.
Individuato dal Ministro Straordinario della Sicurezza Alimentare e della Lotta alla fame José Graziano da Silva come valido interlocutore all’interno del progetto Fame Zero, Slow Food si è impegnato ad operare, attraverso la realizzazione di Presìdi, a sostegno delle piccole produzioni agroalimentari legate alla storia e alla cultura indigena.
Il protocollo è stato firmato martedì 29 aprile a Brasilia da Roberto Burdese, vicepresidente Slow Food e dal Ministro José Graziano da Silva, a margine della cerimonia per i 30 anni dell’Embrapa (Empresa Brasileira de Pesquisa Agropecuária, ovvero l’Associazione per la Ricerca Agricola), alla presenza del presidente Lula.
Questo impegno ufficiale di collaborazione, che vedrà Slow Food in prima linea a fianco del Ministero nella salvaguardia del patrimonio agricolo brasiliano, è frutto dei colloqui avvenuti nei giorni scorsi tra i rappresentanti Slow Food, Roberto Burdese, vicepresidente, e Paolo Di Croce, della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, e gli esponenti del governo brasiliano guidati dal presidente Ignacio Lula da Silva.
Di seguito il testo originale del protocollo.
Protocollo di Intesa tra il Gabinetto del Ministro di Stato Straordinario di Sicurezza Alimentare e Lotta alla fame del Brasile (MESA) e SLOW FOOD Associazione Internazionale senza scopo di lucro, con sede a Bra, Italia
Considerando l’importanza di:
a) assicurare a tutti gli esseri umani il diritto ad una alimentazione sana, sicura e di qualità
b) proteggere la biodiversità animale e vegetale in campo agro-alimentare
c) garantire la conoscenza dei diritti fondamentali, incluso il libero accesso alle risorse genetiche, e favorire la conservazione delle tecniche di produzione tradizionali
d) riconoscere al patrimonio agro-alimentare un valore culturale e diidentità dei popoli
MESA e Slow Food si impegnano a realizzare congiuntamente azioni e progetti che si pongono i seguenti obiettivi:
1) Recuperare la conoscenza legata alle tecniche tradizionali di coltivazione, allevamento e trasformazione
2) Salvaguardare e proteggere le piccole produzioni agricole locali etradizionali, in particolare quando legate a popolazioni indigene
3) Favorire il ritorno a meccanismi produttivi tradizionali finalizzatiall’autosostentamento e al consumo locale
4) Creare le condizioni per una commercializzazione libera ed equa delle produzioni agroalimentari, inclusa la possibilità di rivolgersi ai mercati internazionali
Brasilia, 29 aprile 2003
José Graziano da Silva
Ministro Straordinario della Sicurezza Alimentare e Lotta alla Fame
Roberto Burdese
Vice Presidente Slow Food