Questa mattina, nella cornice dell’auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto di Torino, disegnato dal genio di Renzo Piano, si è tenuta la presentazione della guida Vini d’Italia. È stata l’occasione per premiare i 250 vini che si sono aggiudicati i Tre Bicchieri, massimo riconoscimento della pubblicazione curata da Gambero Rosso Editore e da Slow Food.
La sala, che conta 2 mila posti a sedere, era gremita: oltre ai produttori premiati, sono accorsi giornalisti, operatori del settore e semplici lettori. Il primo a prendere la parola è stato Gigi Piumatti, curatore della guida, che ha sottolineato l’importanza del lavoro di gruppo: In soli 2 mesi dobbiamo degustare quasi 20 mila vini, da soli sarebbe impossibile, per questo siamo quasi 100 a lavorare. Anche per questo la nostra pubblicazione è la più letta e acquistata tra quelle enologiche, siamo partiti nel 1988 con 5 mila copie, ora solo nell’edizione italiana abbiamo superato le 80 mila, e vi assicuro che al macero non ne va nemmeno una. Daniele Cernilli, della casa editrice Gambero Rosso, anche lui curatore di Vini d’Italia, ha raccontato quale è stata la genesi della guida: Ci siamo trovati in quattro (Gigi Piumatti, Stefano Bonilli, Carlo Petrini e io) al ristorante Arcangelo di Bra nel marzo del 1987 e abbiamo deciso di colmare una lacuna nel panorama editoriale italiano; di scrivere un libro sul vino e sulle persone che si dedicano ad esso. Non è un’opera auto-referenziale, non raccontiamo solo le sensazioni che un vino ci suscita, ma parliamo della storia e della fatica di tutti quanti lavorano per creare un grande prodotto: contadini, enologi e imprenditori.
Stefano Bonilli, direttore del Gambero Rosso, ha ricordato come sia importante migliorare la comunicazione enogastronomica, e per questo il Gambero Rosso ha inaugurato ieri la Città del Gusto a Roma.
Infine Carlo Petrini, presidente di Slow Food, in un discorso carico di humor, ha invitato i produttori di vino a ricordarsi dei loro colleghi meno fortunati: Ci sono ancora tanti contadini che non si sono liberati dal giogo della povertà. Non vi dovete dimenticare di loro, la biodiversità è l’argomento che vi deve stare più a cuore. Il buon vino va abbinato con alimenti di qualità, per questo dovete aiutarci a tutelare la ricchezza gastronomica italiana e non solo.
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