La Fondazione Slow Food per la Biodiversità dà il via al Presidio Lambic Tradizionale durante la terza edizione del salone ‘Vini, Birre, Ribelli’, che si svolge a Bruxelles (Belgio) il 26 e 27 novembre 2016.
Interverranno alla presentazione ufficiale del nuovo Presidio Slow Food (sabato 26 novembre, ore 16:45-17:45):
- Piero Sardo, Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità e co-fondatore di Slow Food
- Lorenzo Kuaska Dabove, Ambasciatore di Vini, Birre, Ribelli 2016 per la birra, esperto italiano di birre belghe
- Jean Van Roy della Brasserie Cantillon, Armand Debelder e Michaël Blancquaert della Brouwerij Drie Fonteinen, Pierre Tilquin della Gueuzerie Tilquin
- Marta Messa, Direttore dell’Ufficio di Slow Food a Bruxelles, Condotta Slow Food Metropolitan Brussels e Coordinatrice dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi in Belgio
- Patrick Böttcher, Organizzatore di Vini, Birre, Ribelli, Condotta Slow Food Metropolitan Brussels e Coordinatore dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi in Belgio
La Lambic tradizionale è una birra ormai rara e quasi leggendaria per i conoscitori, originaria della regione di Pajottenland. Le prime tracce della ricetta della Lambic risalgono al 1516. Da allora, la ricetta è rimasta sostanzialmente invariata, evolvendo nel tempo rispetto agli ingredienti e alla meccanizzazione. Oggi, le quantità di Lambic tradizionale sono molto limitate e il metodo di produzione tradizionale è in grande declino rispetto al passato.
Il Presidio Slow Food Lambic Tradizionale riunisce un gruppo di produttori (Jean Van Roy della Brasserie Cantillon e Armand Debelder e Michaël Blancquaert della Brouwerij Drie Fonteinen) e assemblatori (Pierre Tilquin della Gueuzerie Tilquin) che si impegnano a seguire il disciplinare della Lambic tradizionale.
Il processo di produzione della Lambic tradizionale segue una serie di regole ben specifiche. Gli ingredienti comprendono: frumento crudo (circa 35%), orzo maltato (circa 65%), luppolo essiccato (di almeno due anni). Dopo la macinazione dei cereali e la miscelatura con acqua calda, il mosto ottenuto (il liquido che contiene gli zuccheri) è luppolato e bollito per non meno di tre ore, infine raffreddato per una notte intera in una larga vasca di rame aperta, entrando direttamente a contatto con l’aria. Questo contatto con l’aria fa sì che il mosto sia inoculato naturalmente di batteri e lieviti selvatici. Infine, il mosto viene pompato all’interno di botti di legno di rovere o castagno, dove fermenta fino a tre anni. La Lambic ottenuta dopo un anno di fermentazione si chiama Lambic giovane, mentre dopo due o tre anni diventa “vecchia”, più secca e complessa.
La Lambic finale è una birra ferma, perché durante la fermentazione l’anidride carbonica fuoriesce dalle botti di legno e pertanto non satura la birra. Nella preparazione della Lambic tradizionale non è permessa la pastorizzazione, l’utilizzo di sostanze chimiche e l’aggiunta di zuccheri, aromi o coloranti artificiali.
Per ulteriori informazioni contattare:
Ufficio Stampa Slow Food Internazionale: Paola Nano, [email protected]
Twitter: @SlowFoodPress
Coordinatrice di Slow Food a Bruxelles: Marta Messa, [email protected]
Referente del Presidio Slow Food Lambic Tradizionale: Patrick Böttcher, [email protected]
Slow Food è un’organizzazione internazionale che s’impegna affinché tutti possano conoscere e apprezzare il buon cibo: buono per chi si nutre, per chi coltiva e per l’ambiente. Slow Food coinvolge oltre un milione di appassionati, chef, esperti, giovani, produttori, pescatori e accademici in 160 Paesi. Tra loro, 100,000 soci appartenenti a 1,500 gruppi locali, che contribuiscono al finanziamento dell’associazione tramite la quota d’iscrizione e partecipano ai numerosi eventi organizzati sul territorio. Ai soci si aggiungono le 2400 comunità del cibo di Terra Madre impegnate in una produzione agroalimentare sostenibile e di piccola scala.