Feeding the Present, Feeding the Future: l’arte, per riconnettersi con la natura e riflettere sul sistema alimentare

17 Set 2024 | Italian

A Terra Madre Salone del Gusto, Slow Food e Paratissima presentano una mostra d’arte unica

Terra Madre Salone del Gusto 2024 (a Torino dal 26 al 30 settembre) si propone di ripristinare un sano equilibrio tra uomo e natura. Il cibo costituisce una connessione fondamentale, che ci collega non solo alla natura, ma anche alla cultura. Il cibo ci riconnette alla terra, al suolo e al mare; è parte integrante della nostra identità, e per questo è lo  strumento perfetto per rimodellare il legame tra natura e cultura.

In occasione della mostra organizzata con Paratissima e il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo,  l’arte è stata scelta per creare una connessione emotiva con il pubblico e trasmettere positivamente contenuti complessi. Affrontando le questioni ambientali e sociali legate all’insostenibilità dell’attuale sistema alimentare, attraverso un linguaggio evocativo, la mostra curata da Paratissima mira a instaurare un legame emotivo con i visitatori. “È un approccio che facilita la comprensione di problemi complessi da parte del pubblico e offre importanti spunti di riflessione sulle proposte di Slow Food. La mostra si concentrerà in particolare sulle complesse sfide ambientali e sociali insite al nostro sistema alimentare”, spiega Carolina Modena, Direttrice dell’Ufficio Biodiversità di Slow Food.

“La mostra Feeding the Present, Feeding the Future propone una visione alternativa e propositiva dei modelli produttivi contemporanei, basata sulla consapevolezza che solo attraverso il ritorno a pratiche alimentari più rispettose e la rivalutazione del cibo come elemento culturale sarà possibile costruire un futuro sostenibile, in cui l’uomo possa vivere in armonia con la natura, nutrendo non solo il corpo, ma anche lo spirito e la comunità”, commenta Laura Tota, curatrice di Paratissima.

Attraverso un linguaggio capace di creare connessioni emotive, questi temi saranno esplorati senza cadere in alcun ottimismo ingenuo, né nel pessimismo generalizzato. Verrà offerta una visione onesta e realistica della situazione attuale, senza nascondere le sfide che dobbiamo affrontare. Mentre i dati e le statistiche forniscono il quadro fattuale, infatti, l’esperienza coinvolgente di una mostra d’arte può offrire uno spazio per riflettere sulle realtà complesse e spesso contraddittorie del nostro sistema alimentare.

Le immagini raccontano storie di piccole realtà e comunità locali che, in netto contrasto con le dinamiche della produzione industriale, hanno scelto di adottare pratiche più rispettose dei cicli naturali, promuovendo la biodiversità e riducendo l’impatto ambientale attraverso produzioni a chilometro zero, biologiche e non intensive, capaci di preservare l’autenticità dei prodotti locali. Queste esperienze dimostrano che è possibile, oltre che necessario, immaginare un modello di produzione alimentare nel quale la qualità e la sostenibilità prevalgano sulle logiche quantitative, ripristinando il rispetto dei territori e delle persone che li abitano.

Accanto alla mostra d’arte, e perfettamente integrata nel suo messaggio centrale, Slow Food presenterà fisicamente la sua proposta per rimodellare il sistema alimentare, adottando pratiche agroecologiche: le Slow Food Farms, che mirano a diventare la più grande rete globale di aziende agricole dedicate alla produzione di cibo buono, pulito e giusto, radicato nei principi agroecologici. In linea con la filosofia di Slow Food, secondo cui tutti meritano l’accesso a un cibo nutriente che sostenga le comunità, onori la Terra e rafforzi le economie locali, le Slow Food Farms incarnano il futuro dell’agricoltura sostenibile.

La mostra sarà inaugurata ufficialmente il 26 settembre alle 18.00 alla presenza di Edward Mukiibi, Presidente di Slow Food, e di Marco Gilli, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo https://2024.terramadresalonedelgusto.com/evento/inaugurazione-esposizione-artistica-feeding-the-present-feeding-the-future-di-paratissima/

Artisti ed esperti si confronteranno sul rapporto tra arte e biodiversità durante la conferenza Cibo e natura, interpretata dagli artisti di Paratissima, domenica 29 alle 19.30.

Sotto il grande tetto di Parco Dora, che ospiterà Feeding the Present, Feeding the Future, saranno visibili le opere degli artisti selezionati per la mostra.

  • Alexander Pomper è un fotografo di Portland, Oregon, negli Stati Uniti. Il suo lavoro documentaristico si concentra sulle abitudini alimentari ancestrali, evidenziando la perseveranza con cui agricoltori e produttori hanno conservato prodotti e ingredienti a rischio.
  • Ana Núñez Rodríguez è un’artista che svolge la sua attività di ricerca fotografica tra la Spagna e la Colombia. Il suo lavoro esplora la politica dell’identità, utilizzando le immagini per collegare le esperienze culturali e riscoprire le eredità coloniali dimenticate.
  • Daniela Spagnoli, italiana, ha inizialmente reinterpretato l’arte del mosaico in chiave postmoderna prima di sperimentare l’uso di materiali diversi, idealmente di scarto, lavorando sulla manipolazione degli oggetti e sull’assemblaggio. Dal 2011 sperimenta la sovrapposizione tra tecniche tradizionali e arte digitale, e ora l’IA.
  • Elisabetta Cravero è nata nel 1977 a Guarene, in Italia, e ha iniziato a occuparsi di fotografia nel 2018 dopo aver seguito un corso. Ha un particolare interesse per il reportage, che l’ha portata a documentare le esperienze del ritorno a luoghi abbandonati, il pascolo itinerante, la coltivazione degli altipiani, la vita di montagna e le relazioni familiari. Alla base di tutto il suo lavoro c’è il rapporto tra uomo e natura, un tema legato anche alle sue scelte di vita.
  • Francesca Procopio è una visual designer specializzata in fotografia e grafica. La sua ricerca artistica è caratterizzata da un approccio fortemente introspettivo che esplora la condizione umana, spesso incentrata sul rapporto con il cibo, attraverso still life, autoritratti e installazioni.
  • Francesco Rucci (Contrasto) incentra il suo lavoro sui concetti di individuo e comunità. Le sue immagini simboleggiano un’identità collettiva, come punto di partenza per esplorare le diverse caratteristiche che compongono i gruppi umani. Attualmente sta approfondendo i cambiamenti dell’ambiente che ci circonda, affrontando temi che vanno dalle nuove sfide che plasmeranno il nostro futuro a quelle che riguardano l’ambiente e l’adattamento della condizione umana.
  • Gabriele Fanelli è laureato in filosofia. Tramite l’agenzia LUZ di Milano ha frequentato un corso annuale di fotografia di reportage presso la Luz Academy. Le sue foto sono state pubblicate da Vogue.it, L’Espresso, Sportweek, Modern Farmer (USA), Rivista undici, Il fotografo, tra gli altri. Una delle sue foto è inserita nel libro Familiar Stranger (PHmuseum).
  • Kavita Malstead è un’artista che lavora all’intersezione tra cibo e sostenibilità. Con una formazione in scrittura creativa e arti visive, racconta storie coinvolgenti che danno un volto e un luogo ai dati. È attualmente Community Development Manager presso The Lexicon, dove affronta in modo creativo le sfide del sistema alimentare, promuovendo connessioni più profonde.
  • Laura Feliu è una fotografa creativa nata e cresciuta a Barcellona. Il suo lavoro esplora oggetti ordinari e quotidiani attraverso vibranti nature morte realizzate con la fotografia analogica. La sua pratica gioca con il colore, la forma e la memoria per raccontare, attraverso le immagini, lamoderna cultura pop e le tradizioni.
  • Mario Forcherio, architetto di formazione e freelance dal 2009, si dedica da tempo alla fotografia di ritratto, viaggi e architettura ed è appassionato di nuove tecnologie. Nel 2002 ha iniziato a specializzarsi nella generazione di contenuti visivi attraverso l’IA, sperimentando vari generi, in particolare attraverso l’uso di Midjourney.
  • Rosa Graffe è un’artista multidisciplinare, che combina il suo background in antropologia con l’illustrazione. Grazie alla sua mente indagatrice e curiosa, offre una prospettiva unica e perspicace, lavorando con una varietà di metodi, tra cui l’illustrazione digitale, la matita e la risografia.
  • Shiva Salehpour negli ultimi anni ha incentrato il suo lavoro artistico sullo studio e l’esame dei traumi che colpiscono e cambiano gli esseri umani, un tema ricorrente nei suoi dipinti e nelle sue installazioni, analizzandoli ogni volta da una prospettiva diversa. Ha prodotto una serie di opere con cui esplora le reazioni dell’umanità alle questioni ambientali cruciali per il futuro del pianeta Terra, che talvolta giungono alla manifestazione di forme di eco-ansia o eco-paralisi.
  • Thomas Nondh Jansen realizza coloratissimi still life e fotografie che come soggetto hanno il cibo. Nato nel 1985 a Bangkok e in seguito adottato, è cresciuto nei Paesi Bassi, facendo della “casa” un tema centrale del suo lavoro e della sua ricerca. Con molto umorismo, le sue opere sono in grado di trasformare gli oggetti di tutti i giorni in qualcosa di nuovo, mostrandoci la bellezza, spesso nascosta, della vita quotidiana.

Progetto ospite

Feeding the Present, Feeding the Future vede anche la partecipazione di Gregg Segal, con un progetto ospite. La fotografia di Segal è stata premiata da American Photography, Communication Arts, PDN, Investigative Reporters and Editors, New York Press Club, Society of Publication Designers, Lens Culture e Magnum Photography Awards; i suoi ritratti e saggi fotografici sono stati pubblicati, tra gli altri, su Time, GEO, Smithsonian, The Independent, Le Monde, Fortune, National Geographic Adventure e Wired. La sua prima monografia, Daily Bread, è stata pubblicata da Powerhouse Books nel 2019, seguita da un’edizione tedesca nel 2020. Fino ad Agosto 2024 New York ha ospitato la mostra Daily Bread, allestita a Seaport e curata da Photoville, mentre il progetto fotografico 7 Days of Garbage, è stato pubblicato nell’ambito di The Evidence Project: A Book to Protect the Planet.

La collaborazione tra Slow Food e Paratissima è stata realizzata con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo. Slow Food e la Fondazione Compagnia di San Paolo condividono l’impegno a costruire il futuro di una società più giusta e coesa, lavorando insieme per l’inclusione, la cooperazione allo sviluppo sostenibile e la cittadinanza globale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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